La scomparsa dell’ex Papa Ratzinger scuote anche il mondo del calcio, sport che il Papa Emerito ha sempre ammesso di seguire con grande attenzione rappresentando, per lui, più che una semplice fonte di svago ma una vera e propria anticipazione del paradiso.
Durante i suoi celebri discorsi alle piazze e soprattutto ai giovani Joseph Ratzinger ha sempre incitato le persone a praticare attività sportiva soffermandosi in più occasioni sui veri valori dello sport.
In un discorso del 25 marzo 2010 Benedetto XVI cita un passo dalla Prima Lettera ai Corinzi di san Paolo riferendosi allo sport ed in particolare al calcio, attività seguita con molto entusiasmo dal tedesco.
Ciò che ha sempre colpito nei suoi discorsi è stato sempre il contenuto: per Ratzinger lo sport, ed il calcio in particolare, non rappresentava un semplice momento di svago quanto soprattutto un’anticipazione della vita beata.
Lo sport è etica ed in questo mondo che si allontana sempre di più dai veri valori della vita il calcio doveva aiutare la tradizione traendo dal gioco le maggiori opportunità per crescere a livello individuale.
Addio a Papa #Ratzinger: il Papa emerito aveva 95 anni.
Malato da tempo, come annunciato il 28 dicembre da Papa Francesco, #BenedettoXVI è morto questa mattina: https://t.co/W5a50XdVRf pic.twitter.com/lfYMHWfSJ1— Adnkronos (@Adnkronos) December 31, 2022
Il calcio come anticipazione del paradiso: il messaggio di Papa Ratzinger
La Chiesa storicamente è attenta alle dinamiche ed agli sviluppi della società, Ratzinger durante i suoi 13 anni da Papa ha spesso utilizzato lo sport per spiegare e trasmettere i veri valori della vita.
La sua passione verso il mondo del calcio nasce inevitabilmente dalle origini, Ratzinger nasce in Germania e cresce con i gesti tecnici del grande Bayern Monaco di Sepp Maier, Franz Beckenbauer e Gerd Müller.
Il ragazzo Ratzinger, che poi diventerà Papa, diventa tifoso del club più importante del calcio tedesco ma il suo studio va al di la del semplice “gioco” e lo porta ad analizzare lo sport non soltanto da un punto di vista giocoso quanto soprattutto da quello teleologico.
Fin da piccolissimo Ratzinger si innamora della liturgia e la sua vita si sviluppa in continuo studio ed approfondimento di se stesso e della società che lo circonda.
Alla viglia dei mondiali di calcio del 1986 Joseph Ratzinger pubblica un testo in cui analizza e commenta con grande lucidità ed intelligenza l’importanza dello sport all’interno della società.
L’attenzione di Ratzinger va sull’impatto che il calcio riesce ad avere sulle persone suscitando emozioni e toccando tutti i punti primordiali su cui si basa l’umanità.
Benedetto XVI ne è sicuro “nessun altro avvenimento” sposta le masse e coinvolge persone come il calcio, nemmeno la religione.
L’aggiunta non è tautologica perché per Ratzinger il calcio è un’anticipazione della vita futura.
All’esodio del suo discorso c’è però un altro elemento che diventa fondamentale: un qualche elemento primordiale, scrive Ratzinger, entra in gioco quando rotola sul terreno un pallone da calcio. Quello della libertà paradisiaca:
“Si potrebbe rispondere, facendo riferimento alla Roma antica, che la richiesta di pane e gioco era in realtà l’espressione del desiderio di una vita paradisiaca, di una vita di sazietà senza affanni e di una libertà appagata. Perché è questo che s’intende in ultima analisi con il gioco: un’azione completamente libera, senza scopo e senza costrizione, che al tempo stesso impegna e occupa tutte le forze dell’uomo».
La Fede non va imposta, è libera e, proprio come spiega Ratzinger, il calcio spiega al meglio queste dinamiche rappresentando attrattiva, fascino e amore.
È morto a 95 anni Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI. pic.twitter.com/uOd56I4sp6
— Trash Italiano (@trash_italiano) December 31, 2022
Ratzinger ” Lo sport può essere inquinato da uno spirito affaristico”
Nel suo lungo ed approfondito studio Ratzinger passa ad analizzare il calcio non più soltanto come importanza sociale quanto per la fruibilità che può avere a livello globale.
A differenza degli altri sport infatti il calcio muove tifosi di ogni tipo e riempie stadi e piazze.
“Assistendovi, gli uomini si identificano con il gioco e con i giocatori, e partecipano quindi personalmente all’affiatamento e alla rivalità, alla serietà e alla libertà: i giocatori diventano un simbolo della vita dei tifosi; il che si ripercuote a sua volta su di loro: in ciò, essi si sentono confermati».
Il calcio rappresenta un vero e proprio evento globale collega gli uomini e attraversa tutti gli stati d’animo, dalla passione all’angoscia passando per la gioia ed il dolore.
Il calcio fa però riferimento , secondo Ratzinger, anche alla libertà si nutre di regole e discipline ben specifiche.
“La libertà si nutre però della regola, della disciplina, che insegna l’affiatamento e la rivalità leale, l’indipendenza del successo esteriore e dell’arbitrio, e diviene appunto, così, veramente libera”
La riflessione calcistica dell’ex pontefice viene fuori anche all’indomani della straordinaria vittoria della nazionale irachena nella coppa D’Asia del 2007:
“Come tante volte ho pianto con gli Iracheni, in questa circostanza con loro gioisco. Questa esperienza di lieta condivisione rivela il desiderio di un popolo di avere una vita normale e serena. Auspico che l’evento possa contribuire a realizzare in Iraq, con l’apporto di tutti, un futuro di autentica pace nella libertà e nel reciproco rispetto. Congratulazioni!».
Lo sport dunque non va a sostituirsi alla religione ma rappresenta un aiuto fondamentale per ripristinare nella civiltà i veri valori di libertà, lealtà ed educazione.
Dal primo all’ultimo giorno della sua vita Ratzinger ha portato avanti le proprie idee sottolineando l’importanza dello sport e del calcio in generale e dimostrandosi un pontefice innovativo e dalla spiccata intelligenza.
A lui va il saluto ed il ringraziamento da parte di tutti.