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È durato 55 minuti l’incontro privato fra il presidente cubano Raul Castro e papa Francesco avvenuto in Vaticano. Castro è arrivato dal pontefice alle 9.30 e poco dopo è cominciata l’udienza. L’incontro è stato “molto cordiale”. Il colloquio è terminato con una lunga stretta di mano. Per il presidente cubano si tratta della prima visita in Vaticano. Circa vent’anni fa Fidel Castro era stato ricevuto da Giovanni Paolo II e successivamente Wojtyla si recò in visita all’Avana. Bergoglio si recherà in visita a Cuba a settembre, facendo tappa sull’isola nell’ambito del suo viaggio negli Stati Uniti. Dopo avere lasciato il Vaticano Castro si è recato a Palazzo Chigi per incontrare il premier Matteo Renzi.
La riunione si è svolta nello studio e nei saloni adiacenti all’Aula Paolo VI. Si tratta del luogo scelto dal Papa e dal protocollo vaticano per celebrare le riunioni più ufficiali e di carattere meno ufficiale. La delegazione che è arrivata con Castro a Roma è composta dal vicepresidente del Consiglio dei ministri Ricardo Cabrisas Ruiz, dal ministro degli Esteri Bruno Rodriguez Parrilla e dal ministro delle Forze armate rivoluzionarie Leopoldo Cintra Frías. Castro è stato accolto dal Prefetto della Casa Pontificia, Monsignor Gaenswein, e salutato dal sostituto Monsignor Becciu e dal Segretario per i Rapporti con gli Stati Monsignor Gallagher. Quindi ha avuto luogo il colloquio personale con il Papa, nello Studiolo. All’udienza papale si sono uniti anche gli ambasciatori cubani in Italia e presso il Vaticano, rispettivamente Alba Soto Pimentel e Rodney Lopez.
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I ringraziamenti al Papa Castro ha voluto ringraziare papa Francesco per il ruolo attivo da lui svolto in favore del miglioramento delle relazioni fra Cuba e gli Stati Uniti d’America e ha presentato al Papa i sentimenti del popolo cubano nell’attesa e preparazione della sua prossima visita nell’isola nel mese di settembre.
L’incontro con Renzi”Oggi è un giorno particolarmente importante, ma il meglio deve ancora venire”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa con il presidente cubano Raul Castro a palazzo Chigi, aggiungendo che ”dopo questo incontro ci saranno tante collaborazioni” e scambi ”tra imprenditori di Italia e Cuba”. ”Abbiamo preso impegni per lavorare insieme su progetti specifici”, ha annunciato il premier. Mentra il leader cubano ha chiarito: ”Come ho detto al mio discorso al vertice delle Americhe a Panama, noi non avremmo mai dovuto far parte di questa lista di Paesi terroristi” degli Stati Uniti. ”Forse il 28 maggio, dopo i giorni necessari al Congresso per rispondere al presidente, finalmente il Senato Usa ci toglierà” dal famoso elenco, ha detto Castro.
Le polemiche Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze alla Camera è intevenuto polemicamente sulle parole del leader cubano: ”E ora tocca pure sentire le balle di Raul Castro sui diritti umani. Troppi onori qui in Italia per il capo di un regime. Semmai, bisogna onorare i dissidenti, costretti a “scegliere” tra galera, morte, esilio. A destra e sinistra, in Italia, c’è una strana fascinazione per dittature e regimi, da Putin all’Iran, dalla Nord Corea a Cuba. Serve invece un centrodestra che non faccia più sconti su libertà e diritti umani. E che sia occidentale non solo a parole”, conclude Capezzone.
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