Ravvedimento “sprint” per i contribuenti che devono pagare l’IMU: è possibile farlo anche se la scadenza era il 16 giugno 2023.
Il termine ultimo per pagare l’IMU prima rata è scaduto in data 16 giugno, ma ci si può mettere in regola pagando l’imposta più una sanzione ridotta dello 0,1% quotidiano. Il contribuente ha la possibilità di mettersi in regola, accedendo al ravvedimento “sprint”. Ecco di cosa si tratta e come funziona.
La data del 16 giugno era la scadenza fissata per procedere al pagamento dell’acconto IMU: a prevederlo è la Legge n. 160 anno 2019 che consente ai proprietari dei beni immobiliari di versare l’imposta in un’unica soluzione. Il pagamento dell’IMU deve essere effettuato tenendo debitamente conto delle aliquote deliberate dall’amministrazione comunale. Il calcolo dell’IMU da versare deriva dalla base imponibile che deve essere moltiplicata per i coefficienti IMU. Il soggetto contribuente può beneficiare anche di agevolazioni, esenzioni e riduzioni. Anche se la scadenza per procedere all’adempimento dell’IMU era fissata al 16 giugno, è ancora possibile mettersi in regola accedendo al ravvedimento “sprint”.
La normativa vigente offre la possibilità ai contribuenti ritardatari di accedere al ravvedimento “sprint” per saldare l’acconto IMU. È possibile mettersi in regola versando una piccola maggiorazione, che varia a seconda del ritardo. Il ravvedimento permette di mettersi in regola eseguendo spontaneamente il pagamento dell’imposta, a cui si devono aggiungere gli interessi maturati. La quota degli interessi viene calcolata dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere adempiuto a quello in cui viene eseguito dal contribuente.
Le sanzioni connesse al mancato pagamento dell’IMU hanno natura fiscale. Ciò implica che valgono le regole previste dal Decreto Legislativo n. 472 dell’anno 1997, ovvero quelle riguardanti il ravvedimento operoso e quelle relative alle sanzioni. Nel caso in cui si dovesse regolarizzare il versamento dell’IMU rispetto alle scadenze predeterminate, il soggetto contribuente ha la possibilità di sanare la propria posizione. A questo ammontare è necessario aggiungere gli interessi e le sanzioni, che contribuiranno ad accrescere man mano che il tempo trascorre.
Nel caso in cui l’IMU venga versato in ritardo, sono applicate le seguenti sanzioni di importo ridotto nel caso in cui non superi i 14 giorni, la percentuale applicata è pari al 15% ridotto ad 1/15 per giorno di ritardo. Nel caso in cui il ritardo sia compreso tra i 15 ed i 90 giorni, la sanzione amministrativa applicata è pari al 15%. Se il ritardo è superiore ai 90 giorni, la sanzione è pari al 30%.
La normativa vigente dà la possibilità al contribuente di ricorrere al ravvedimento “sprint”: il soggetto ha la possibilità di mettersi in regola pagando l’imposta dovuta più una sanzione dello 0,1% quotidiano. Si dice ravvedimento “sprint” in quanto l’adempimento deve avvenire entro il quattordicesimo giorno dalla data del 16 giugno. Fino al 30 giugno è possibile regolarizzare la propria posizione debitoria. Dopo il 30 giugno sarà possibile accedere al ravvedimento breve, che prevede l’applicazione di una sanzione pari all’1,5%, a prescindere dai giorni di ritardo. Il ravvedimento “sprint” può essere adempiuto con Modello F24, ma è necessario porre una barra sulla casella del “ravvedimento”.
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