Raymond Samuel “Ray” Tomlinson, semplicemente noto come Ray Tomilnson è morto all’età di 74 anni lo scorso sabato per un attacco cardiaco. Forse non tutti associano il nome e la faccia di questo signore nato ad Amsterdam il 2 ottobre 1941 a qualcosa di conosciuto e noto, ma in realtà abbiamo a che fare con qualcosa nato dal suo intelletto ogni giorno. Già, perché il buon Tomilnson è considerato il papà dell’email (e del simbolo @ in questo ambito) visto che proprio da un suo progetto del 1971 nacque la posta elettronica che ha cambiato così tanto la società, i costumi e il mondo del lavoro soprattutto. Ripercorriamo la storia dell’email che è strettamente connessa con quella del compianto programmatore statunitense.
Ci sono persone che di fatto cambiano il mondo, ma che quasi non si conoscono o che – peggio – si imparano a conoscere nel momento stesso in cui questo mondo lo abbandonano. È il caso di Ray Tomilnson, che pochissimi avevano sentito nominare e ancora meno lo associavano in un nanosecondo alla propria fondamentale invenzione: stiamo parlando dell’email ossia della posta elettronica, che proprio lui aveva ideato e realizzato nel 1971 quando era impegnato nello sviluppo del progetto ARPANET di connessione tra dispositivi. Ripercorriamo la sua storia davvero molto interessante.
Raymond Samuel “Ray” Tomlinson era nato ad Amsterdam nei Paesi Bassi il 2 ottobre 1941 e sin dagli studi aveva dimostrato una certa genialità. Ottenuto il bachelor in Scienza al Rensselaer Polytechnic Institute di New York aveva poi fatto ingresso nel 1963 nel celebre MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston per ottenere una laurea in ingegneria elettrica a 24 anni, nel 1965. Il suo percorso è stato veloce e denso con l’ingresso a 26 anni alla BBN Technologies nel 1967 con l’avvicinamento alla rete militare ARPANET. Una delle sue prime conquiste è stato il trasferimento dei file denominato CPYNET. Proprio da questa base di comunicazione di informazioni andò a progettare l’email ossia l’invio di quello che si poteva considerare a tutti gli effetti un surrogato digitale della posta tradizionale.
Lavorando di nascosto rispetto ai suoi responsabili sul lavoro, andò a finalizzare un lavoro eccezionale. Decise di scegliere il simbolo @ denominato at ossia presso proprio per identificare un utente presso un macchinario e inviò la prima mail tra due computer uno vicino all’altro, connessi appunto in rete. La leggenda vuole che si limitò a scrivere QWERTYUIOP ossia la sequenza di tutte le prime lettere che si trovano, da sinistra a destra, nella fila alta della tastiera. In realtà lui stesso aveva affermato che non badò molto a quello che scrisse, probabilmente premette tasti a caso: “Non era un messaggio da ricordare“, rivelò. In seguito, affermò di non utilizzare molto la sua creatura e anzi si dimostrò critico nei confronti della rete: “Non credete a tutto quel che leggete. Non credete a tutto quello che leggete sul web: ricordate che ci sono esseri umani che stanno dietro queste pagine e gli esseri umani fanno errori“. Ray Tomlinson entrò anche nella “Internet Hall of Fame” e vinse importanti premi come il “Webby Award“.
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