Confermata dall’Inps la novità RDC per chi ha compiuto i 60 anni. Di cosa si tratta? Scopriamo qual è la novità che l’Inps ha confermato per gli over 60!
Ci saranno sostanziali cambiamenti per coloro che prendono il reddito di cittadinanza a partire da gennaio 2024. Molti potranno perdere questo notevole sostegno economico, ma quali categorie sono interessate dai cambiamenti? Scopriamo cosa ha confermato l’Inps per coloro che hanno compiuto 60 anni!
Dal 2024 cambia tutto, scompare il RDC
Come era già stato annunciato dall’attuale governo, da gennaio 2024 ci saranno sostanziali cambiamenti nel Reddito di cittadinanza. A partire dal nuovo anno, infatti, subentrerà un altro aiuto economico denominato Assegno di inclusione, che verrà erogato ai nuclei familiari con minorenni, disabili oppure a coloro che hanno compiuto 60 anni.
Dunque, si tratterà pur sempre di un aiuto per supportare coloro che ne hanno bisogno, ma verrà erogato in presenza di nuovi requisiti e per una certa durata. In totale pare che l’importo sia pari a circa 6mila euro annui, a cui poi potrà essere affiancato un contributo affitto di 280 euro al massimo, che all’anno sono 3.360 euro.
Invece, non si sa ancora se per coloro che hanno una casa di proprietà verrà concessa una integrazione, come avviene oggi con il RDC, che eroga 150 euro massimo a chi ne ha diritto. E’ probabile che questa aggiunta non ci sia con l’Assegno di inclusione.
Qual è la novità per gli over 60
Nonostante il reddito di cittadinanza avrà un altro nome, in realtà per gli over 60 cambierà poco. Infatti, la novità è proprio questa, i cittadini over 60 non assisteranno a cambiamenti drastici.
Coloro che hanno oltre questa età appartengono alle categorie fragili e quindi hanno diritto a percepire l’assegno di inclusione se possiedono i requisiti richiesti.
Come stabilito nel Decreto Lavoro, l’importo spettante spazierà da un minimo di 480 euro all’anno ad un massimo di 6.000 euro all’anno, il che vuol dire che i richiedenti potranno percepire da 40 euro a 500 euro al mese. A fare la differenza nell’assegnazione dell’importo dell’assegno di inclusione sarà in numero di membri familiari facenti parte del nucleo e il reddito ISEE. Una delle cose che subirà invece un cambiamento è la durata dell’assegno.
Infatti, mentre il RDC ha una durata di 18 mesi e viene rinnovato per altrettanti dopo appena un mese di sospensione, l’Assegno di inclusione verrà erogato per 18 mesi la prima volta e la seconda per 12. Bisogna ancora capire se, come avveniva per il RDC, anche l’assegno di inclusione verrà poi rinnovato fino a data indeterminata, ovviamente in presenza dei requisiti necessari.
Anche per gli over 67 ci sono dei cambiamenti, infatti per loro il contributo può arrivare a 7.560 euro all’anno, che al mese sono 630 euro nel caso in famiglia abbiano tutti un’età pari o oltre i 67 anni. Scende però il contributo affitto, che si attesta a 150 euro al mese, per un totale annuo pari a 1.800 euro.
Cosa stabilisce il Decreto Lavoro
Come stabilito nel Decreto lavoro, parte dal valore 1 la scala di equivalenza. Corrisponde al richiedente e ad esso vengono aggiunti gli altri punteggi a seconda dei membri del nucleo familiare. Ecco quali sono i punteggi attribuiti:
- Per ciascun componente disabile: +0,5;
- Per ciascun componente over 60: +0,4;
- Per ciascun membro non autosufficiente: +0,4;
- Per ciascun minore fino a 2: +0,15;
- Per ciascun minore oltre il secondo: +0,5.
Come stabilito nel decreto lavoro, la scala di equivalenza attribuita ai membri del nucleo familiare con componenti pari o over 60 anni è uguale a quella adottata dal Rdc. Sono però svantaggiati coloro che hanno la maggiore età e quelli che sono occupabili, infatti non vengono compresi nel conteggio dei punteggi.