Il leader di opposizione l’ha definito un “attacco al sistema e alle istituzioni” mentre per i Verdi è “una vittoria per gli indigeni australiani”.
Riaperto il dibattito tra monarchici e repubblicani. Nel 1999 ci fu un referendum e gli elettori votarono contro la Repubblica.
La Banca centrale dell’Australia ha deciso di modificare la banconota da 5 dollari, sostituendo l’immagine della regina Elisabetta II. Al suo posto non ci sarà il successore re Carlo III, come ci si poteva aspettare. Al nuovo sovrano è stata invece preferita una illustrazione “che onori la cultura e la storia dei primi australiani”.
L’Australia, facendo parte dei Paesi del Commonwealth, ha formalmente come capo di Stato il sovrano britannico. Proprio per questo motivo la decisione di non illustrarlo sulla banconota ha scatenato il dibattito nel Paese. La tradizione non sarà portata avanti per volere dello stesso governo australiano. La banconota da 5 dollari è particolarmente significativa perché risulta essere quella più usata dagli australiani.
Il leader di opposizione Peter Dutton, subito dopo l’annuncio, ha detto che nella decisione ha avuto “un ruolo centrale” il primo ministro Anthony Albanese. “Penso che si tratti di un altro attacco al nostro sistema, alla nostra società e alle nostre istituzioni“, il duro commento di Dutton.
Anche l’Australian Monarchist League, un’associazione che sostiene la monarchia, non ha preso bene la notizia. Albanese è stato accusato di “sconfiggere la democrazia australiana”. Il premier australiano è da tempo sostenitore di una riforma che consenta al Paese di diventare una Repubblica.
La senatrice dei Verdi Lidia Thorpe, invece, ha detto che questo cambiamento è “un’enorme vittoria per la base, per gli indigeni che hanno combattuto per decolonizzare il Paese”. “Questa è una buona opportunità per trovare un equilibrio tra la monarchia raffigurata sulle monete e gli indigeni australiani sulle banconote da 5 dollari”, ha commentato Jim Chalmers, ministro del Tesoro.
“Pensare che un re non eletto debba essere raffigurato sulla nostra valuta al posto dei leader e anziani dei primi australiani e di eminenti personalità del Paese non è più giustificabile”, le parole di Craig Foster, segretario del movimento repubblicano. Il quotidiano Sydney Morning Herald aveva condotto in ottobre un sondaggio, da cui è risultato che il 43% dei votanti preferiva un australiano sulla banconota mentre il 34% si è espresso a favore del re inglese.
Il dibattito è andato avanti per mesi e con la morte della regina Elisabetta, è tornata d’attualità anche la discussione relativa all’abbandono della monarchia in favore della repubblica. Tuttavia, nel referendum tenuto nel 1999, gli elettori si erano espressi in modo contrario rispetto all’abbandono della monarchia. Entro la fine del 2023 l’Australia potrebbe tornare al voto con un nuovo referendum per riconoscere gli indigeni nella Costituzione e per dare loro voce in Parlamento, su materie che li riguardano da vicino.
Ad ogni modo, la Banca ha sottolineato come ci vorrà del tempo prima che il nuovo design venga elaborato e successivamente stampato e messo in circolazione. Nel frattempo, l’attuale banconota continuerà a essere diffusa e anche dopo l’introduzione della nuova, i vecchi 5 dollari non cesseranno nella loro efficacia.
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