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Tra poco meno di dieci ore, alle 20.45 a Lisbona, Real Madrid e Atletico si sfideranno per una partita speciale. Il derby tra le due squadre di Madrid, oltre a decretare il campione europeo 2014 e consegnare la coppa dalle grandi orecchie, sarà per sempre ricordata dal mondo intero. Non è infatti mai successo che due squadre della stessa città si sfidassero per la finale della competizione europea più importante. Sarà invece la quinta volta, negli ultimi 15 anni, che due squadre della stessa nazione si sfideranno per la finalissima. Si iniziò proprio col Real Madrid che, nel 2000, si impose sul Valencia per 3-0. Fu l’ultimo successo dei blancos nella manifestazione. Seguirono nel 2003 il “derby italiano” col Milan di Ancelotti vincente sulla Juventus, poi quello inglese con lo United di Cristiano Ronaldo che alzò la coppa contro il Chelsea. Fino al 2013. La passata stagione ci fu il derby tedesco tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund con i bavaresi vincenti.
Quella di questa sera entra di diritto tra le partite della storia della Champions per questa sua unicità. Sarà un derby vero e proprio. Al triplice fischio finale, una parte di Madrid sarà in lacrime ed un’altra festante. Le statistiche parlano di un vantaggio sostanziale nei numeri a favore del Real. 251 scontri diretti con 131 vittorie dei blancos, 62 vittorie dell’Atletico e 58 pareggi.
Ripercorrendo gli almanacchi della Champions è forse giusto così che il primo, vero e proprio derby in finale, sia quello di Madrid.
Nel 58/59 le due formazioni si affrontarono in una semifinale. Fu la prima volta che due squadre della stessa città si giocarono l’accesso alla finale. Si dovette andare allo spareggio in quanto non esisteva la regola del gol fuori casa. Ad accedere alla finale fu il Real. A Milano, nel 2003, ci fu il derby in semifinale. Passò il Milan grazie al fuoriclasse Shevchenko. Due anni più tardi, per l’Inter si ripresentò l’occasione di un derby europeo. I tifosi della Nord decisero che l’Inter dovesse essere eliminata e fecero sospendere la partita con lanci di fumogeni sul terreno di gioco.
Il Real e l’Atletico in questa stagione, hanno lottato colpo su colpo per la conquista di tutti e tre i titoli a disposizione. Nella Liga i derby sono stati a favore dei colchoneros. Nell’andata in casa del Real, è stato Diego Costa l’artefice del successo. Il ritorno finì con un pirotecnico 2-2. Al gol di Benzema, risposero Koke e Gabi, fino alla rete di Cristiano Ronaldo che chiuse la partita. Nella Coppa del Re, il derby si ha avuto in semifinale. Doppio successo dei blancos che con due secchi 3-0 e 2-0 hanno conquistato l’accesso in finale. Dopo essersi divisi equamente i due titoli spagnoli, ci sarà questa finalissima che chiuderà la stagione. In Agosto poi, per lo sconfitto, ci sarà la piccola consolazione di vendicarsi nella Supercoppa di Spagna.
I due tecnici hanno due curriculum completamente diversi ma entrambi affascinanti. Da una parte ci sarà Simeone che vinse l’ultima Liga dei biancorossi da calciatore. Una volta allenatore è riuscito a riportare il titolo a casa Atletico dopo un lunghissimo digiuno. Per l’argentino le ultime stagioni sono state ricche di successi. Nel 2012 ha vinto l’Europa League, nel 2013 la Coppa del Re, contro il Real di Mourinho, e la Supercoppa Europa. Ora la Liga e la possibilità della Champions.
Sulla panchina opposta ci sarà Carlo Ancelotti. Il palmares dell’emiliano è strepitoso. Quella di stasera sarà la quarta finale di Champions della sua storia da allenatore, dopo le due vinte da calciatore. Se dovesse alzare al cielo la coppa, salirebbe in vetta agli allenatori più vincenti della competizione insieme al solo Bob Paisley che vinse, l’allora Coppa dei Campioni, per 3 anni col Liverpool, a fine anni ’70. Tra i 22 che scenderanno in campo, il trofeo è stato vinto da Casillas, per due volte, una per Cristiano Ronaldo e David Villa. Lo spagnolo ai tempi del Barcellona, segnò anche nella finale del 2011 contro lo United. Questa sera, potrebbe essere l’ultima apparizione con le proprie divise, per i due portieri. Casillas, dopo 24 anni di Real e 15 trofei è pronto a lasciare i galacticos per chiudere la carriera ancora da titolare indiscusso. Courtois, tornerà al Chelsea che detiene il suo cartellino.
In campo non ci saranno ex di turno anche se negli ultimi anni molti giocatori hanno indossato entrambe le camisete. Il primo fu Juanito che, dopo due stagioni all’Atletico, passò 10 lunghi anni al Real. In questa categoria rientrano molti giocatori come Rodrigo Fabri, Jurado, Reyes, Solari, Schuster.
Chi non ha mai fatto il salto da una sponda all’altra di Madrid, è stato Luis Aragones. L’ex ct della Spagna, scomparso per una leucemia a Febbraio, sarà ricordato dai Colchoneros con una scritta sulla maglietta biancorossa.
Infine una curiosità si assisterà nella casa reale di Spagna. Il re Juan Carlos è tifosissimo del Real mentre suo figlio, Felipe di Borbone è un colchoneros. Anche tra i sovrani di spagna, questa sera, qualcuno piangerà.
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