Con 170 voti favorevoli il disegno di legge sui reati ambientali ha ottenuto il definitivo via libera al Senato, ottenendo l’approvazione finale dal Parlamento: gli ambientalisti temevano l’insabbiamento di una legge attesa da oltre 20 anni per punire severamente chi commette danni al territorio e alle biodiversità che ospita. Il nodo della discordia riguardava un solo comma non gradito incentrato sul cosiddetto airgun, sui cui vertevano 8 dei 10 emendamenti respinti in Commissione: alla fine le forze parlamentari sono riusciti a trovare un accordo, con soli 20 contrari e 21 astenuti nell’aula di Palazzo Madama. Decisivo il ritiro degli emendamenti da parte del M5S per far approvare un pacchetto di norme fondamentali, visto che in Italia avviene un ecoreato ogni 43 minuti, e dagli scempi della Terra dei fuochi all’amianto, dall’Ilva di Taranto all’inquinamento e la distruzione dell’habitat naturale, gli esempi sono purtroppo molteplici.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva assicurato in una nota lo scorso aprile che l’approvazione del provvedimento che introduce nuovi reati ambientali avrebbe avuto il via libera in tempi brevi, e così è stato: ‘Qualche settimana e si chiude la legge sugli ecoreati. Se torneremo al Senato siamo pronti a mettere la fiducia anche lì’. Poi è arrivata la norma che introduceva nel ddl il divieto di airgun, ovvero quegli spari continui ed assordanti che sono uno strumento necessario per la ricerca di idrocarburi nei fondali marini, ma le cui onde possono provocare danni alla fauna ittica, e gli ambientalisti hanno temuto potesse naufragare l’intero provvedimento quando il governo aveva deciso di sostenere l’emendamento che stralciava questo comma, riportando il ddl in Senato, dove si registrava ‘una maggioranza risicata, l’ostracismo delle Commissioni giustizia ed ambiente a partire dai loro presidenti, e visto che una parte dei senatori Pd non vuole i reati ambientali nel codice penale’, secondo quanto denunciato nelle settimane passate in un comunicato congiunto da Legambiente e Libera.
Coloro che guardavano con sospetto alla mossa del governo ritenevano preferibile un’approvazione immediata del ddl, senza un nuovo e rischioso passaggio al Senato, per poi magari correggere in una fase successiva intervenendo sulla contestata norma anti-airgun, abrogandola. Tuttavia lo stesso Renzi, oltre a vari ministri come Galletti ed Orlando, si sono esposti in prima persona in questi mesi con dichiarazioni che puntavano all’introduzione immediata degli ecoreati nel codice penale, ritenendoli una necessità del Paese ed una priorità di questo esecutivo, e così è stato. ‘Mando un abbraccio a tutte le mamme della Terra dei Fuochi. Ce l’abbiamo fatta. D’ora in poi chi inquina pagherà con fino a 20 anni di galera. Sono commosso, grazie‘, ha scritto su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio del M5S, ed anche il Partito Democratico ha espresso la propria soddisfazione per bocca della senatrice Donatella Ferranti: ‘Forse mai come in questa occasione si può davvero parlare di una giornata storica. Dopo 20 anni di attesa e tentativi a vuoto, ora abbiamo una legge che finalmente non fa sconti a chi inquina, una legge che finalmente colma un vuoto normativo che troppi disastri ha già prodotto sulla pelle dei cittadini‘.
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