La legge approvata al Senato il 10 giugno scorso e che ora deve approdare alla Camera per l’approvazione definitiva speriamo in tempi brevi, copre quasi integralmente i punti della proposta indicata in www.omicidiostradale.it promossa dall’Associazione Lorenzo Guarnieri, con l’Associazione Gabriele Borgogni e con l’ASAPS ed è stata firmata ad oggi da 81.285 persone e avallata da più di 70 fra associazioni di vittime della strada, comuni, associazioni varie e centri alcologici.
• La legge include la responsabilità aggravata per i conducenti ubriachi o drogati che causano la morte di una o più persone con pene che ora andranno da 8 a 12 anni, aggravate nel caso di morte di più persone e ipotesi di pene più lievi per chi causa lesioni gravi o gravissime nelle stesse condizioni psicofisiche.
• La nuova norma include anche il tema della velocità eccessiva, altra causa di morte principale, e questo ci fa piacere avendo sempre sostenuto che la nostra richiesta era un punto di partenza per poter costruire nel tempo regole più efficaci.
• L’approvazione dell’emendamento che esclude dall’omicidio stradale comportamenti come il passaggio con il rosso e il sorpasso in prossimità di strisce pedonali non ci ha fatto piacere. Questa è stata una scelta trasversale dell’aula del parlamento e non del governo. Si dice: “non buttare il bambino con l’acqua sporca”. Ecco, buttare via il bambino sarebbe un grande errore. Dobbiamo invece cercare di cambiare l’acqua.
• Non è vero che con questa legge non cambia niente, in realtà cambia molto per chi uccide guidando sotto l’effetto di alcol o droga o va a velocità eccessiva.
• Grandi novità anche per la revoca della patente: il massimo passa da 3 anni a 15-30 anni e questa riteniamo sia una misura fortemente dissuasiva, forse più delle pene detentive sulle quali sconti e patteggiamenti possono attutirne la severità.
• La pena detentiva minima sale da 2 a 7 anni; viene introdotto l’arresto in flagranza; la nuova fattispecie imporrà maggiore attenzione da parte delle procure e dei tribunali.
Certo la legge è anche migliorabile e vedremo quello che deciderà la Camera. L’importante è che il percorso dell’Omicidio stradale non si impantani sul terreno dei rinvii all’altro ramo del Parlamento.
Cosa accade invece oggi nei tribunali nei giudizi a carico dei pirati della strada? La pena massima prevista per chi uccide violando le norme del C.d.S. va da 2 a 7 anni che diventano da 3 a 10 anni nei casi che l’omicida sia ubriaco con un valore alcolemico superiore a 1,5g/l o drogato.
In realtà col gioco delle pene minime nei giudizi si parte da pene base basse e concesse le attenuanti generiche e la riduzione di un terzo per i patteggiamenti le pene medie inflitte vanno intorno ai due anni e 4 mesi, ovviamente con la condizionale concessa automaticamente e liberi tutti.
Paradossalmente un ubriaco o drogato che uccide una persona anche sulle strisce pedonali se si mette subito a disposizione della giustizia alla sera può andare a raccontarlo agli amici al bar: “Oggi ho avuto un problemino…” Dopo? Semplice se la vedono le assicurazioni, condanna patteggiata e un annetto senza patente e fine della storia. Storia che non finirà invece più per un genitore, per un figlio per un famigliare. Per loro scatterà inesorabile la condanna all’ergastolo del dolore, dove le attenuanti e il patteggiamento non sono previsti!
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