In Italia è record di furti, di cui 3 su 4 restano impuniti. A dirlo alla CGIA di Mestre, i cui dati sono veramente allarmanti.
Secondo l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, i colpevoli dei furti commessi ai danni di negozi e botteghe a livello nazionale restano impuniti quasi il 75% delle volte.
Le statistiche riguardano i reati contro il patrimonio denunciati, che si stima costino alle imprese del Paese circa 3 miliardi di euro all’anno.
Dall’esame dei dati emerge che furti e rapine con scasso persistono come problemi sostanziali per molti commercianti e artigiani, in particolare nelle province settentrionali di Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino, dove i negozianti sono i più presi di mira dai criminali.
La questione dei furti e delle effrazioni rimane una preoccupazione significativa per i negozianti e gli artigiani italiani, con un caso di taccheggio che si verifica ogni nove minuti.
Record di furti in Italia, regioni del Nord le più colpite
Le regioni settentrionali del paese sembrano essere le più colpite da questo problema. Incredibilmente, quasi il 75% delle volte, i colpevoli responsabili di questi crimini riescono a sfuggire alla punizione a livello nazionale.
Secondo la Cgia di Mestre si tratta di un problema che ha radici profonde nella politica. Spiegano che se i Carabinieri e la Polizia di Stato potessero ottenere maggiori risorse, sia in termini di uomini che di mezzi, per mantenere un presidio più vigile sul territorio, in particolare nelle ore notturne, si rivelerebbe un’impresa ardua per potenziali malfattori.
Assicurare alla giustizia coloro che sono responsabili di questi reati sta diventando un problema persistente e potrebbe influenzare le statistiche.
La CGIA afferma che non si può escludere che la diminuzione delle denunce negli anni precedenti l’insorgenza del Covid non sia conseguenza di un rafforzamento delle misure di sicurezza ma piuttosto di una sfiducia nelle istituzioni da parte delle vittime, che disincentiva a denunciare il danno che hanno subito alle autorità.
L’Ufficio studi della Cgia, responsabile del trattamento dei dati Istat, tiene a precisare che non ha alcuna intenzione di criticare le forze dell’ordine.
L’Ufficio, infatti, ne riconosce l’impegno, la dedizione e il senso del dovere, che non sono mai venuti meno.
I dati disponibili per l’anno 2021 indicano un totale di 56.782 denunce per episodi di furto in Italia.
Questo numero segna un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente, che è stato ampiamente considerato l’anno più impegnativo della pandemia.
In realtà, ciò significa che le attività commerciali e artigiane subiscono una media di 156 furti al giorno, con 6,5 furti ogni ora e un furto ogni 9 minuti. Purtroppo, quasi tre quarti di questi incidenti (72,3%) non hanno portato all’arresto degli autori.
Le zone dove i crimini restano irrisolti
Le aree in cui i criminali riescono maggiormente a eludere la legge sono Umbria e Marche, Campania e Lazio, che rappresentano rispettivamente il 73,8%, il 79,8% e l’81,3% dei casi.
Le regioni che registrano i più alti tassi di furto ogni 100.000 abitanti sono Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, con tassi rispettivamente di 138,8, 142,1 e 144,8.
A livello provinciale, Torino, Firenze, Imperia, Rimini, Bologna e Parma sono le aree più colpite, con tassi di furti denunciati rispettivamente di 155,5, 160,3, 167,5, 186,5, 186,9 e 194,5 ogni 100.000 abitanti.
Il tasso di criminalità per furto a Milano è particolarmente elevato, con 222,8 furti ogni 100.000 abitanti.
Nel tempo, alcune categorie di imprese hanno risentito maggiormente di questa problematica, tra cui orafi-gioiellieri e pelliccerie, per il notevole valore dei loro prodotti. Inoltre, sono stati presi di mira anche tabacchi, farmacisti e stazioni di servizio per la disponibilità di denaro contante.