M’Baye Niang sbaglia ancora: il quarto rigore su sette tirati tra serie A e Ligue 1. E il Milan perde a Roma. L’attaccante francese aveva fallito pure contro il Crotone, ma il suo errore era stato ininfluente. Non così ieri sera all’Olimpico: nel primo tempo, infatti, è Lapadula a conquistarsi la massima punizione, ma è Niang ad andare sul dischetto, nonostante i precedenti non positivi. Tira piuttosto male e Wojciech Szczęsny intuisce e devia in angolo. Eravamo sullo 0-0. Contro i calabresi il copione era stato lo stesso: ancora l’ex bomber di serie B a regalare a Niang la possibilità di fare gol, ma niente da fare.
Il record di Palermo
C’è chi, nella storia, ha fatto peggio di Niang. E’ Martin Palermo, grande attaccante argentino che incappò però in una clamorosa serata con la maglia della Nazionale. Gara di Coppa America contro la Colombia, anno 1999: Palermo va addirittura tre volte a tirare dagli undici metri, ma fallisce tutte e tre le volte. Alla fine, in quel match, furono cinque i penalty concessi, di cui quattro sbagliati. E la Colombia vinse 3-0. Nessuno, finora, è riuscito a fare peggio del giocatore sudamericano.
Beccalossi e Altobelli
Due giocatori dell’Inter, però, ci sono andati vicini. Parliamo di Evaristo Beccalossi e di Sandro Altobelli. Il primo ne fallì due nella stessa partita, nel 1982 contro lo Slovan Bratislava nei sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe. A questo episodio sono collegate una canzone scritta da Mauro Minelli nel 1983: “Scusa se insisto, mi chiamo Evaristo” e uno sketch teatrale del comico Paolo Rossi nel 1992. E dire che Beccalossi era un centrocampista prolifico: 30 le reti segnate con la maglia nerazzurra.
Altobelli fece lo stesso, ma con la maglia dell’Italia, nel 1986 contro Malta, in una gara di qualificazione agli Europei del 1988 in Germania. ‘Spillo’ contribuì comunque alla vittoria, segnando uno dei gol azzurri. Meno famoso, ma sempre dell’Inter, è Ishak Belfodil. Nel 2013, nella prima amichevole contro la selezione del Trentino Alto Adige, dal dischetto fallì due volte.
Doppietta per Pirlo e Corini
Due specialisti come Andrea Pirlo ed Eugenio Corini, negli almanacchi del calcio, sono ricordati pure loro per aver fallito, nella stessa partita, due calci di rigore. L’ex juventino, quando era molto giovane, con l’Under 21 dell’Italia contro il Galles; l’ex Chievo in una partita contro il Piacenza nel 2002: il primo tiro finì sulla traversa, il secondo venne neutralizzato da Guardalben.
Gli errori recenti
L’anno scorso, Jerry Mbakogu, attaccante del Carpi, sbagliò una e poi due volte dal dischetto contro la Lazio, condannando la squadra alla sconfitta 3-1 con la Lazio. Nel 2007, Massimo Maccarone, per tutti ‘Big Mac’, con la maglia del Siena si fece ipnotizzare due volte dal numero uno del Torino Matteo Sereni. Fu naturalmente un pomeriggio da incubo per l’attaccante che, però, ben lunghi dal mollare ha continuato a segnare con la maglia dell’Empoli. Del resto, come dice la canzone di De Gregori, ‘La leva calcistica della classe 1968’, “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore”. Anche se dopo 2 o 3 errori consecutivi, l’allenatore dovrebbe pensare di cambiare rigorista.
Thomas Muller, allergia da 11 metri
C’è chi pare avere proprio un’allergia agli undici metri. E’ il caso di Thomas Muller, attaccante del Bayern Monaco e campione del mondo con la Germania nel 2014 in Brasile. In 13 mesi, infatti, Thomas ha sbagliato ben sei volte dal dischetto. In alcuni casi, questi errori hanno fatto molto male al Bayern. Una serie iniziata il 26 settembre del 2015: 3-0 al Mainz in Bundesliga. Del rigore sbagliato non parla quasi nessuno. Il 9 dicembre del 2015, però, è il portiere della Dinamo Zagabria Eduardo a ipnotizzare il tedesco che sbaglia ancora in Coppa di Germania contro il Bochum nel febbraio scorso.
Muller non ci sta. E continua a presentarsi dal dischetto. Anche perché i suoi errori paiono portare bene al Bayern Monaco, che finora ha sempre vinto. Poi arriva il 3 maggio, semifinali di Champions League contro l’Atletico Madrid. Vincono i bavaresi 2-1, ma se Thomas avesse segnato dagli undici metri in finale ci sarebbe andato proprio il Bayern, invece eliminato. Agli Europei, nella sfida contro l’Italia, arriva un altro errore. Non è decisivo, solo perché Zaza e Pellè lo imitano. Quel giorno, il campione del mondo fa finalmente ammenda: “Non tirerò più un calcio di rigore”. E’ stato di parola fino alla sfida di Coppa di Germania contro il Augsburg: la maledizione però ha colpito ancora. Pur se il Bayern ha passato il turno.
Higuain, niente ‘pepite’ sul dischetto
E che dire di Gonzalo Higuain, attaccante implacabile con la maglia del Napoli, ma per un periodo più croce che delizia per i tifosi quando si trattava di andare a battere un rigore? L’anno prima dei 36 gol, fallì contro Chievo, Atalanta, Milan e Lazio, tirando alle stelle. Come aveva fatto pure a Santiago del Cile con la maglia dell’Argentina. E dire che l’avventura partenopea prometteva bene pure da questo punto di vista: due rigori e due gol contro il Torino. Evidentemente, però, sotto il Vesuvio non ci si allena molto su questo fondamentale: prima di Higuain, infatti, pure Marek Hamsik ne sbagliò quattro consecutivi. Media realizzativa inferiore al 50 per cento. Ed Edinson Cavani? Otto errori: contro Catania e Udinese il primo anno, contro Siena, Parma e Udinese il secondo, contro Lazio, Chievo e Genoa il terzo.
C’è da dire che Higuain, con il Napoli, ha pure segnato su rigore nella finale di Supercoppa italiana, a Doha, contro la Juventus, dopo aver fatto più che il suo dovere pure in partita. E con la maglia dei bianconeri, in Champions League, non ha avuto paura di andare sul dischetto per il momentaneo 1-0 contro il Lione, nei gironi.
Gli infallibili
Un piccolo spazio se lo meritano pure quelli che dal dischetto non sbagliano mai, o quasi. Roberto Baggio ne ha segnati 108 su 122 (ma tutti ricordano l’errore in finale dei Mondiali 1994 contro il Brasile) e ha il record in serie A con 68 prodezze dagli undici metri, Marco van Basten ne ha trasformati 24 su 26, Roberto Boninsegna ha avuto addirittura una striscia consecutiva di 19 rigori tirati e segnati, con la maglia di Inter e Juventus. Prima di sbagliare il ventesimo.