È fissato per questa sera, martedì 12 gennaio, il Consiglio dei Ministri per dare il via libera al Recovery Plan da parte del Governo.
La suddivisione delle risorse nella bozza del Recovery Plan
Il piano da 222,9 miliardi prevede una ripartizione delle risorse tra i diversi settori. Secondo la tabella di sintesi, allegata al piano, al settore sanitario andranno quasi 20 miliardi, distribuiti tra innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria (11,82 mrd) e assistenza di prossimità e telemedicina (7,90 mrd).
Nel Recovery Plan alla transizione ecologia e alla rivoluzione verde andranno 68,90 miliardi. Mentre alle politiche per il lavoro e alle infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore andranno rispettivamente 12,62 e 10,83 miliardi di euro. E ancora: saranno stanziati 28,5 mrd per istruzione e ricerca, 31,98 miliardi per Infrastrutture per la mobilità sostenibile, 46,18 per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura e 4,18 mrd per interventi speciali per la coesione territoriale.
“Dobbiamo approvare il Recovery Plan domani sera. Vogliamo fare il Consiglio dei Ministri domani sera, dobbiamo correre” ha detto il premier Giuseppe Conte alle telecamere del Tg3.
Piano Generation EU: svolta europea
Per quanto riguarda il piano Generation EU, nella bozza del Recovery Plan si legge: “È una svolta europea. Il piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiede una svolta italiana, nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione, la riduzione dei divari e delle disuguaglianze”.
“L’Italia intende essere protagonista di questo Rinascimento europeo, attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e privati e con riforme volte a rafforzare la capacità e l’efficienza delle istituzioni”.
Il Recovery Plan ammonta a 310 miliardi di euro
La bozza del piano del Recovery Plan è composto da 171 pagine che contengono 6 missioni, 47 linee di intervento e 4 tabelle. Nel documento si promette che, nel 2021, saranno spesi 25 miliardi per gli obiettivi individuati e per aumentare le risorse di istruzione e digitale.
Inoltre, ai 222,9 miliardi totali, di cui 144,2 per nuovi interventi, vengono anche aggiunti i soldi della programmazione di bilancio 2021-26. L’ammontare complessivo arriva così a 310 miliardi di euro.
Rimane ancora da scogliere la questione della governance. Nel testo del Recovery Plan si legge: “Il Governo sulla base delle linee guida europee per l’attuazione del Piano presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i Ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa”.