Pochi giorni fa un ragazzo di 19 anni è scomparso nel lago di Bracciano dopo un tuffo dal pedalò, oggi è stato recuperato il corpo.
Sono stati giorni di intense ricerche che purtroppo hanno portato a un tragico epilogo, il corpo senza vita del giovane infatti è riemerso questa mattina a 300 metri dalla riva. La vittima era originaria delle Mauritius e si aggiunge alle tante che ogni anno scompaiono nei laghi e nei grandi bacini del nostro Paese, due anni fa ad esempio, all’incirca nello stesso periodo scomparve un altro ragazzo di 22 anni sempre a Bracciano ma diversamente da questo caso, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Quattro giorni fa abbiamo parlato di un giovane ragazzo di 19 anni che si trovava in vacanza sul lago di Bracciano. Era originario delle Isole Mauritius, purtroppo il passato è d’obbligo perché oggi, dopo giorni di ricerche da parte dei carabinieri e dei Vigili del fuoco, è stato trovato senza vita.
Questi sono stati giorni di ricerche molto intense, in cui il Nucleo Sommozzatori ha lavorato duramente passando al setaccio i fondali del lago, fino al ritrovamento di questa mattina. Il corpo del giovane è stato trovato a 300 metri dalla riva, non lontano dal punto in cui era scomparso, attivando la macchina dei soccorsi appena i genitori si sono accorti che qualcosa non andava.
Ci sono volute diverse analisi di riconoscimento ma alla fine gli esami hanno confermato i sospetti, si trattava proprio del 19enne, che si chiama Angelo Seeruttun. In merito a quella scomparsa, alle domande delle autorità i genitori risposero che non si sono subito preoccupati perché pensavano a uno scherzo. Oggi sono i primi a piangere il loro ragazzo e forse a darsi la colpa di non essere intervenuti nell’immediato perché non hanno capito la gravità della cosa.
Il cadavere di Angelo è stato rinvenuto all’altezza di via Reginaldo Belloni, proprio sul lungolago principale di Anguillara Sabazia, che ha come sfondo la parte più vecchia del Paese poco fuori Roma.
La salma è stata oggetto di verifiche direttamente sul posto, dopo che i pompieri l’hanno estratta dall’acqua, poi è stata trasferita in obitorio e ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria che valuterà se disporre o meno l’autopsia, al fine di chiarire le vere cause della morte.
La speranza di trovarlo vivo non è mai mancata nel cuore dei genitori e a loro si sono stretti tutti i cittadini di Anguillara, che hanno seguito le ricerche e hanno cercato di dare loro il conforto che potevano, per quanto la situazione fosse terribile. Oggi la tragica notizia, uno squarcio che non si rimarginerà mai, accompagnato da diversi sensi di colpa.
Era il 29 giugno quando intorno alle 17.30, Angelo si trovava nelle acque del lago a bordo di un pedalò a circa 100 metri di distanza dalla riva, insieme ai suoi familiari. Data la calura, ha deciso di tuffarsi per fare una nuotata ma non è più risalito in superficie.
I genitori e la sorella, presenti in quel momento, pensavano a uno scherzo e così non hanno lanciato subito l’allarme. Poco dopo però è parso chiaro che la situazione era peggiore di quanto sembrasse e non c’era nulla di finto: il 19enne era davvero in pericolo e non riemergeva.
A questo punto è stato lanciato l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri con le motovedette che, insieme ad alcune imbarcazioni dei privati, hanno dato il via alle ricerche. In zona è stato inviato anche un elicottero per aiutare i soccorritori, oltre a diverse squadre dei pompieri per attivare le ricerche in superficie e anche in profondità.
In quattro giorni non c’è stato nessun aggiornamento, fino al tragico ritrovamento di oggi. Sulla morte stanno indagando le forze dell’ordine, si pensa ad un malore ma non è esclusa nessuna pista e il ragazzo potrebbe anche essere rimasto incastrato nella vegetazione sui fondali, sarà l’autopsia a chiarire i dubbi.
Questo episodio rende doveroso ricordarne un altro ugualmente tragico. Non è di certo la prima volta effettivamente che si verificano scomparse analoghe nei nostri laghi e precisamente, nei 57 chilometri quadrati che ricoprono le acque del lago di Bracciano, molti bagnanti non sono stati più ritrovati e i corpi non hanno avuto la degna sepoltura.
Ad esempio, il 25 giungo di due anni fa sul lungolago di Polline, fra Anguillara Sabazia e Trevignano Romano, un 22enne olandese di nome Samuel andò a fondo durante una nuotata e non venne più ritrovato nonostante i sommozzatori scandagliarono il fondale e le insenature dello specchio d’acqua, come è avvenuto in questi giorni, con sofisticati sonar e vennero anche effettuate ricognizioni del territorio con l’elicottero.
Samuel si trovava in vacanza nella località alle porte di Roma insieme ad alcuni amici, con cui aveva allestito delle tende in mezzo alla natura. In spiaggia ha approfittato per farsi un bagno ma non è più riemerso nonostante le grida disperate degli amici che lo chiamavano.
Quando hanno capito la gravità della situazione hanno allertato le forze dell’ordine ma come abbiamo detto, il corpo non è mai stato ritrovato e anche in quel caso si pensò a un malore improvviso, però non ci fu mai una salma per accertare questa o altre ipotesi tramite gli esami autoptici.
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