Reddito di cittadinanza: 3 su 4 richiedenti sono illegittimi

Dai controlli in corso della Guardia di Finanza solamente il 25% dei richiedenti risulta realmente in regola per poter ottenere il reddito di cittadinanza, ciò vuol dire che 3 su 4 dei richiedenti sono illegittimi.

Funzionario Guardia di Finanza
Funzionario Guardia di Finanza – Nanopress.it

Il reddito di cittadinanza è una delle misure a sostegno della povertà maggiormente discusse degli ultimi tempi, lo scopo della Guardia di Finanza, almeno da quanto dichiarato da Bruno Buratti, è quello di sventare ogni frode per permettere a chi ne ha realmente bisogno di poter accedere al sostegno senza aggravare ulteriormente la situazione economica italiana.

L’intervista a Bruno Buratti

Bruno Buratti, comandante interregionale della Guardia di Finanza che si occupa della sezione Italia Centrale ha rilasciato alcune dichiarazioni a Cagliari, mentre era in visita alla Caserma Efisio Satta.

Secondo i recenti controlli effettuati dalla Guardia di Finanza 3 richiedenti su 4, del reddito di cittadinanza, sono risultati illegittimi, un numero importante e di grande impatto soprattutto in una situazione economica come quella attuale.

Bruno Buratti ha infatti fatto presente che in Italia il debito pubblico era già abbastanza gravoso prima della pandemia da Covid-19 e quindi al momento ci troviamo davanti ad un’importante sfida da sostenere ossia la ripresa economica.

La ripresa economica però passa attraverso l’effettiva capacità di seguire il Piano Nazionale di ripresa e resilienza per cui sono stati stanziati 235 miliardi in totale, di questi soldi un miliardo e mezzo è stato destinato alla Sardegna.

Sempre durante le sue dichiarazioni a Cagliari, Bruno Buratti, ha ribadito quanto sia fondamentale il ruolo della Guardia di Finanza nel sventare eventuali truffe e frodi, ma non solo di riuscire a depurare l’ambiente dai parassiti che non danno lavoro.

Quindi da tutti quei personaggi che non producono valore aggiunto o ricchezza alla società e al territorio, ma anzi lo sfruttano a loro unico vantaggio con lo scopo di arricchirsi personalmente anche al di fuori del territorio nazionale.

L’obiettivo principale al momento è quello di eliminare la frode strutturale e quindi l’evasione fiscale internazionale, ossia la delocalizzazione all’estero di grandi gruppi industriali economici che però svolgono attività in Italia.

In Sardegna questo fenomeno è meno presente ma comunque utilizzato ed è per questo che si cerca di colpirli. Sull’Isola, come in altre regioni italiane, è presente il metodo di fatture per operazioni inesistenti una frode molto diffusa che si cerca con ogni strumento di abbattere.

Altra frode molto popolare sul territorio è il fenomeno delle “partita IVA apri e chiudi”, il fenomeno prevede l’apertura di partita IVA per un lasso di tempo molto limitato, generalmente un anno massimo un anno e mezzo, nei quali si emettono una serie di false fatturazioni, dopo di che la partita IVA viene chiusa.

Bruno Buratti
Bruno Buratti – Nanopress.it

Le attività illecite arrivano anche da oltre Europa

C’è poi la necessità di contrastare la consistente percentuale di prodotti che arrivano da oltre l’Europa in particolare dalle zone asiatiche che immette sul mercato prodotti di vario tipo e la competitività sugli illeciti sale, ad esempio con l’evasione dei diritti doganali. Questi prodotti arrivano in Italia con un valore dichiarato molto più basso rispetto a quello effettivo.

La maggior parte di questi prodotti non arriva per i controlli doganali italiani, che al giorno d’oggi sono molto efficaci, ma queste aziende estere si rivolgono in particolare ad altre nazioni come Ungheria, Grecia e Slovenia per poi farle passare in Italia inosservate.

Un buon numero di questi prodotti vengono “vestiti di un’italianità” che però non hanno apponendo etichette del genere “italian fashion” o “italian Style” o ancora “ideato in Italia” ma sono etichette ingannevoli perché non hanno niente a che vedere con la nostra nazione.

Questi prodotti però agli occhi dei consumatori sono sicuramente molto più appetibili perché considerati, erroneamente, italiani, ed hanno un costo nettamente inferiore al target di mercato. Questi sistemi portano inevitabilmente alla chiusura di numerose attività nazionali che vengono sostituite da negozi che vendono ogni genere di prodotto.

Lo scopo perciò della Guardia di Finanza è quello di contrastare con gli strumenti che hanno a disposizione tutte queste violazioni che vengono commesse sul territorio al fine di dare un importante contributo per la ripresa economica del Paese.

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