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I 5 Stelle hanno vinto le elezioni, vogliamo i moduli per avere il reddito di cittadinanza. Come racconta la Gazzetta del Mezzogiorno, in un articolo a firma di Mino Ciocia diventato virale anche in rete, a Giovinazzo (BA), molti Caf sono stati presi d’assalto da chi voleva avere i moduli per richiedere il reddito di cittadinanza già nella giornata di lunedì 5 marzo. A 24 ore dall’esito del voto, che ha premiato i grillini, anche il Comune ha registrato code agli uffici. “Già da lunedì scorso, dietro la porta dell’assessore ai Servizi Sociali, Michele Sollecito, c’erano persone in fila per chiedere spiegazioni”, ha raccontato il sindaco Tommaso De Palma al quotidiano.
La vicenda è finita in rete ed è diventata virale anche grazie alla condivisione su pagine che fanno dell’ironia la loro cifra stilistica, come “Aggiornamenti quotidiani sul reddito di cittadinanza”, pagina nata su Facebook a ridosso delle elezioni per una sorta di conto alla rovescia irriverente.
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Spesso però la realtà supera la fantasia. Così, come racconta l’articolo, in tantissimi si sono riversati nei Caf di Giovinazzo e a Porta futuro, la struttura del Comune di Bari creata per la gestione delle offerte di lavoro, per chiedere i moduli e avere così accesso al reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale dai 5 Stelle.
Il movimento ha stravinto in Puglia, anche nel collegio di Giovinazzo, dove i candidati grillini hanno vinto sia alla Camera che al Senato con quasi il 40% dei voti: a quanto pare ora gli elettori vorrebbero riscuotere le promesse elettorali che li hanno conviti a votarli in massa.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/economia/2018/03/06/reddito-di-cittadinanza-cose-e-in-cosa-consiste-la-proposta-del-m5s/75605/” testo=”Reddito di cittadinanza M5S, cos’è e come funziona”]
La situazione nel paese barese è diventata paradossale quando gli operatori del Caf e del Comune hanno ricordato che ovviamente non c’era alcun modulo e nessun reddito di cittadinanza. “C’è stato anche chi è rimasto poco convinto dalle nostre risposte e si è rivolto agli uffici comunali”, ha spiegato al quotidiano Nicola Massari, gestore di uno dei centri Caf.
Anche Valeria Andriano, referente locale della Uil, intervistata dal giornalista, ha confermato lo stupore di molte persone che non avevano capito la differenza tra una promessa elettorale da programma e la sua realizzazione concreta.
La storia in sé potrebbe apparire uno scherzo o una bufala ma è indicativa di quanto avvenuto con il voto del 4 marzo. Il M5S ha raccolto un enorme consenso al Centro-Sud e nelle isole, che corrispondono alle zone a più alto tasso di disoccupazione, anche grazie alla proposta del reddito di cittadinanza che avrebbe fatto gola a molti. Non c’è da stupirsi se ora tanti disoccupati vorrebbero avere quanto loro promesso.