Fra sei mesi, 440 mila famiglie perderanno il Reddito di Cittadinanza. Quali sono le alternative per i nuclei familiari in difficoltà economica?
Circa 440 mila famiglie perderanno il Reddito di Cittadinanza fra sei mesi. Il quadro delle possibili alternative per questi nuclei familiari non è ancora stato definito, pertanto non è possibile ancora parlare di eventuali percorsi da intraprendere per poter sopperire alla mancanza del sussidio. Qual è lo scenario che viene a delinearsi per la fascia di popolazione, percettrice del RdC, che va dai 18 ai 29 anni?
Mancano ancora sei mesi prima che il Reddito di Cittadinanza venga definitivamente sospeso a circa 440 mila famiglie.
Non è chiaro se, nell’arco di questo tempo, saranno fornite delle alternative che possano essere d’aiuto, nonostante il taglio del sussidio. Al momento, la situazione è in via di definizione per le migliaia di famiglie che versano in condizioni economiche precarie.
Ad agosto, dunque, le famiglie considerate “occupabili” non riceveranno più il sostegno economico del RdC. La domanda che sorge spontanea è la seguente: che ne sarà di loro? Il governo ha parlato di iniziative parallele, quali recupero scolastico e formazione.
Inoltre, si è discusso anche di sospendere la misura a coloro che rifiutino la prima domanda di lavoro, anche se su questo punto si necessita di ulteriore chiarezza, in quanto non è stato specificato se tale domanda sarà in linea al curriculum del potenziale occupato.
Si rischia, dunque, di far piombare nuovamente nella povertà assoluta i nuclei familiari in questione e, soprattutto, i beneficiari che hanno un basso livello di scolarizzazione. Il taglio del RdC a 440 mila famiglie, al di là dell’impatto negativo sulle stesse, permette di risparmiare 1 miliardo di euro.
Anche se saranno avviati dei corsi di formazione intensivi e di recupero scolastico, il dramma rimane sempre lo stesso: l’assenza di lavoro, a prescindere dal livello scolastico e dai titoli in possesso.
E, di conseguenza, si teme che possa incrementare il lavoro nero, fatto di instabilità e mancanza di contratto e di relative tutele. E, nel baratro della povertà assoluta, in definitiva, potrebbero finirci all’incirca 700 mila persone.
Gli adulti tra i 18 e i 29 anni, dunque, che sono i principali destinatari del taglio del sussidio, rischieranno di ritrovarsi senza reddito e senza prospettive future, visto che – allo stato attuale delle cose – la situazione non è stata definita in tal senso.
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