Dal 2019 è stata introdotta la misura del Reddito di cittadinanza, una modalità di sostegno per i più bisognosi in Italia, che ora con il governo Meloni sta per cambiare. Ecco cosa potrebbe succedere a breve.
Il governo Meloni si è ufficialmente insediato e, come stiamo appurando in queste settimane, sta già lavorando a diverse norme e misure.
Ora, pare che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sia pronto a togliere il Reddito di cittadinanza ad alcune persone, con determinati requisiti. Cosa cambierà? Scopriamo a quali differenze stanno lavorando i nuovi esponenti del governo italiano.
Di Reddito di cittadinanza ne sentiamo parlare dal 2019, una misura voluta dal governo di Giuseppe Conte, introdotto con il decreto legge del 28 gennaio 2019 n°4.
Questo aiuto economico è stato introdotto per sostenere i cittadini italiani in difficoltà, senza lavoro e con un reddito ISEE inferiore ai 9mila euro all’anno.
L’importo del sostentamento economico varia in base a diversi parametri: si parla di 780 euro mensili per una persona che vive sola, mentre fino a 1300 euro al mese per una famiglia composta da due adulti e due figli minorenni, o uno maggiorenne.
Attenzione però: il reddito di cittadinanza non è la pensione sociale, che è un’altra misura assistenziale, dedicata alle persone di età uguale o superiore ai 67 anni, sempre in difficoltà economiche.
Al momento, chi usufruisce del Reddito sono oltre 2 milioni di persone in Italia, più un milione di famiglie.
Tutto questo, però, a breve potrebbe cambiare, come ha annunciato Giorgia Meloni in campagna elettorale e anche ora che si trova al governo come Presidente del Consiglio.
Vediamo cosa cambierà e quali sono i progetti del nuovo governo.
In molti in Italia si stanno chiedendo cosa cambierà riguardo al Reddito di Cittadinanza, visto che questo è un punto focale della campagna elettorale di Giorgia Meloni che ora, diventata Presidente del Consiglio, è pronta ad attuare le modifiche che ritiene opportune.
Come tutti si aspettavano, per il Reddito di cittadinanza non c’è molto futuro, o meglio non per come era stato strutturato dal principio.
Il governo Meloni, infatti, vuole attuare pesanti modifiche strutturali, senza abolirlo del tutto ma cambiando parecchi elementi che l’esecutivo ritiene sbagliati.
La misura, secondo la Meloni, va mantenuta ma solo per quei soggetti che davvero non sono nelle condizioni di lavorare: le categorie sarebbero i disabili, gli over 60 e i nuclei familiari con minori a carico e un reddito basso.
Per coloro, invece, che possono lavorare allora il Reddito non è necessario secondo il governo Meloni.
Intervistata da Bruno Vespa a Porta a Porta, Giorgia Meloni afferma che per tutti gli altri il governo vuole attingere al fondo sociale europeo, per avviare più persone possibili al lavoro, con corsi di formazione retribuita.
Una soluzione già criticata da molti, come Giuseppe Conte del Movimento Cinque Stelle che ricorda al Presidente del Consiglio la situazione in Italia.
Conte, infatti, ricorda che il 70% dei beneficiari del reddito hanno solo la licenza media, il 73% non ha lavorato negli ultimi tre anni, insomma persone distanti dal mercato del lavoro, che necessitano di un sostegno anche nelle azioni di formazione.
Al momento niente è definitivo, tutte le ipotesi per il Reddito di Cittadinanza sono ancora sul tavolo del governo e saranno valutate nelle prossime settimane.
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