Reddito di cittadinanza, la ‘stretta’ del governo: si perde rifiutando anche offerte dai privati

Nuove misure per i percettori del reddito di cittadinanza, che potranno perdere il sussidio economico se rifiutano offerte di lavoro dai privati. 

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Inps – Nanopress.it

I beneficiari dovranno accettare almeno un’offerta su tre tra quelle ricevute dai centri per l’impiego.

Per quanto riguarda le offerte ricevute da privati, se i percettori del reddito di cittadinanza dovessero rifiutarle, questi saranno tenuti a darne comunicazione ai centri per l’impiego, che eventualmente potranno decidere per la decadenza del sussidio.

Reddito di cittadinanza: le nuove regole per le offerte di lavoro dai privati

Nuova stretta del governo per i percettori del reddito di cittadinanza, il sussidio economico fortemente voluto dal Movimento 5 stelle per i lavoratori in situazioni di disagio.

La nuova revisione al reddito di cittadinanza prevede la perdita del sussidio nel caso in cui il beneficiario rifiuti un’offerta di lavoro anche da parte di un privato.

Resta obbligatoria la norma che prevede l’accettazione di un’offerta di lavoro su tre tra quelle che vengono proposte dal Centro per l’impiego, pena la decadenza del sussidio.

La novità prevede che anche le offerte dai privati possano portare la perdita del reddito di cittadinanza.

Se i percettori del reddito di cittadinanza dovessero rifiutare le offerte dai privati, questi saranno tenuti a darne comunicazione ai centri per l’impiego, che eventualmente potranno decidere per la decadenza del sussidio economico.

centro per l'impiego
Businessmen discussing job applications and taking interviews.
A introdurre questa nuova norma è un emendamento presentato dal centrodestra nel cosiddetto Decreto Aiuti, che il Movimento 5 stelle non ha sottoscritto.
Una norma molto simile era stata presentata qualche settimana fa da Marialusa Faro, ex pentastellata, ora passata accanto a Di Maio nel suo nuovo partito ‘Insieme per il futuro’.
Il Partito democratico ha votato a favore del nuovo emendamento, che prevede la decadenza del sussidio nel caso venisse rifiutata un’offerta di lavoro anche dai privati.

I pareri politici

A favore del nuovo emendamento – com’era facilmente intuibile – il partito della Lega. Rebecca Frassini, prima firmataria della norma, ha spiegato che la misura è stata fortemente voluta dal partito guidato da Matteo Salvini, perché:

“Ispirata alla cultura del lavoro e utile al reperimento di maggiore manodopera, soprattutto nel settore turistico-ricettivo”.

Dello stesso parere anche Zangrillo, Forza Italia, che ha definito inefficace il sistema dei centri per l’impiego e dei navigator, che potranno essere baipassati dai datori di lavoro.

L’intento primario, secondo il deputato di FI, è quello di ‘smascherare’ i furbetti che vogliono soltanto il sussidio economico, ma non il lavoro.

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