Era già nell’aria: con il governo Meloni le condizioni per il Reddito di Cittadinanza stanno per cambiare. Ecco la proposta della Lega che potrebbe concretizzarsi.
Il governo di Giorgia Meloni è iniziato ormai da settimane e, in diversi settori, già stanno arrivando alcune modifiche a proposte e iniziative realizzate dalle amministrazioni precedenti.
In particolare, si parla molto del Reddito di Cittadinanza e della proposta della Lega di modificare alcuni aspetti fondamentali. Ecco tutti i cambiamenti che potrebbero entrare in vigore a breve.
Reddito di Cittadinanza: cosa può cambiare
Come aveva già annunciato in campagna elettorale, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il suo governo ha già attivato nuove proposte di modifica per il Reddito di Cittadinanza.
Il sussidio era stato introdotto dal governo di Giuseppe Conte, per aiutare chi in Italia era disoccupato e aveva un reddito molto basso. Un incentivo soprattutto dedicato alle famiglie in difficoltà, un aiuto utile al cittadino alla ricerca di un posto di lavoro.
Ora, con il governo Meloni le cose potrebbero cambiare, già con la riunione indetta con i sindacati che avverrà a breve.
La proposta viene dalla Lega, come si apprende anche dalle parole del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, pubblicate questa mattina dal Corriere della Sera.
Il sottosegretario parla di una proposta “morbida”, ovvero non drastica ma che cambierà alcuni punti focali del Reddito di Cittadinanza.
Prima di tutto, per il nuovo governo il sussidio dovrà essere erogato entro un termine, oltre il quale non si potrà andare.
Durigon dice:
dopo i primi 18 mesi di Reddito, che si possa andare avanti al massimo per altri due anni e mezzo, ma con un décalage
Quindi, praticamente, dopo i primi 18 mesi in cui si percepisce il Reddito, se il cittadino non trova lavoro il sussidio sarà sospeso e l’interessato sarà inserito in un percorso di politiche attive per il lavoro, per la ricerca di un posto remunerativo.
Se dopo sei mesi da questo momento, la persona non ha trovato lavoro, allora il Reddito di Cittadinanza verrà di nuovo erogato ma con una cifra ridotta del 25%, solo per 12 mesi.
Cosa succede a chi rifiuta una sola proposta di lavoro
Un’altra novità importante che il governo Meloni vorrà introdurre sul Reddito di Cittadinanza si basa sulle proposte di lavoro rifiutate, ma in che senso?
In pratica, secondo la nuova riforma, se il cittadino che percepisce il reddito rifiuta anche una sola proposta di lavoro allora il sussidio verrà tolto definitivamente.
Il sottosegretario Durigon esplicita, quindi, il pensiero del governo, che con queste nuove manovre vuole ridare “dignità attraverso il lavoro” a tutti i cittadini italiani.
Al momento, le modifiche e riforme al Reddito di Cittadinanza devono ancora essere discusse in Parlamento, ma pare proprio che i cambiamenti siano davvero imminenti e che il governo Meloni abbia tutte le intenzioni di far partire queste proposte al più presto.
Intanto, queste richieste di sospensione del RdC fanno parte della strategia che la Lega ha per finanziare la riforma pensioni: infatti, come detto da Matteo Salvini, il risparmio sui sussidi del Reddito andrebbero cumulati nei finanziamenti per le pensioni.