È in arrivo il reddito di inclusione, il piano anti-povertà del governo Renzi. Si tratta del Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), che assicurerà in media 320 euro al mese per ogni famiglia in difficoltà economica, e sarà destinato a circa un milione di italiani. Chi possiede determinati requisiti potrà presentare la richiesta da settembre. Il piano del governo è stato approvato il 14 luglio alla Camera con il Ddl povertà.
Il testo, che passerà al Senato per il via libera definitivo, è collegato alla legge di Stabilità 2016. Il piano era stato accennato a febbraio dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Da settembre diventerà realtà. Vediamo come funziona il Sia, quali sono i requisiti e a chi spetta il reddito di inclusione.
Quanti italiani ne hanno diritto?
I beneficiari previsti sono tra 800mila e un milione di italiani, metà dei quali minorenni. 200mila le famiglie coinvolte.
Quali sono i requisiti?
Per ottenere il beneficio bisogna avere un Isee inferiore o uguale a 3 mila euro, e un nucleo familiare con almeno un minorenne, un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza. Se questo è l’unico requisito, occorre presentare la domanda prima di quattro mesi dalla data prevista del parto, corredandola della documentazione rilasciata da un ospedale pubblico.
Il richiedente dovrà ottenere anche un punteggio di almeno 45 punti, nella scala da 0 a 100, nella valutazione complessiva. Occorre inoltre essere cittadino italiano, comunitario, o straniero in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo. Bisogna comunque essere residenti in Italia da almeno due anni.
Cos’è il progetto di attivazione sociale e lavorativa?
Bisogna inoltre aderire a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, una sorta di impegno per uscire dalla situazione di povertà attraverso la ricerca del lavoro e il raggiungimento di obiettivi di istruzione (frequenza scolastica) e sanitari (vaccinazione).
Chi sarà escluso?
Sono esclusi dal reddito di inclusione i beneficiari di trattamenti economici rilevanti di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale con importo maggiore a 600 euro al mese, e coloro che percepiscono altri strumenti di sostegno come la disoccupazione (Asdi, Naspi ecc.). Escluse anche le famiglie in cui uno dei componenti possieda autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi precedenti la richiesta, con cilindrata superiore a 1300 cc; oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni precedenti alla domanda.
Quali sono i tempi e le modalità di erogazione?
La richiesta del reddito può essere presentata dal 2 settembre 2016. Il Comune invia all’Inps le richieste entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione della domanda, indicando il codice fiscale del richiedente e le informazioni per valutarne i requisiti. Sia il Comune che l’Inps controllano quindi che tutti i requisiti siano rispettati. A quel punto il richiedente che abbia diritto al reddito di inclusione viene inserito nella lista di beneficiari del Comune e parte l’iter per l’accredito, erogato attraverso la Carta Sia. Una carta di pagamento elettronica specifica abilitata al circuito Mastercard.
Quanti soldi mette a disposizione il governo?
Il ministro Poletti ha spiegato che da settembre si parte con la somma di 750 milioni. L’obiettivo è quello di “avere il prossimo anno risorse doppie per il reddito d’inclusione”.
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