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Il reddito di inclusione (Rei) cambia per agevolare le famiglie italiane in difficoltà economica. Dal prossimo mese di giugno, infatti, sono richiesti meno requisiti per avere il diritto all’assegno e di conseguenza si allarga anche la platea dei richiedenti la misura approvata con l’esecutivo Gentiloni, e gestita direttamente dall’Inps. Vediamo le novità che scattano dal giorno venerdì primo giugno 2018.
Innanzitutto per poter richiedere e usufruire del Rei, dal primo giugno non sarà più necessario che nella famiglia di riferimento ci sia un minore, una persona con disabilità, una donna incinta o una persona disoccupata con oltre 55 anni di età.
L’importo del reddito di inclusione è variabile e dipende in sostanza dal numero dei componenti del nucleo familiare. Per chi è single, ossia è in una famiglia monocomponente, l’importo massimo ottenibile è di 187 euro mensili. Se la famiglia è composta da due persone l’assegno di reddito di inclusione è pari a 294 euro mensili. Per le famiglie con tre componenti il reddito di inclusione è pari a 382 euro al mese. Per le famiglie con quattro componenti il beneficio è di 461 euro al mese. Per le famiglie con cinque componenti l’assegno è di 534 euro al mese, a cui si aggiungono altri cinque euro (539 totali) per le famiglie con sei o più componenti.
Allo scattare delle nuove norme a giugno, chi avrà diritto potrà presentare la domanda, che verrà posta in pagamento dal mese di luglio. Ma verranno anche riesaminate le domande presentate finora dal momento che il beneficio è retroattivo fino a gennaio 2018. Verranno quindi di nuovo esaminate le domande effettuate dal 1 gennaio al 31 maggio 2018 che erano state bocciate come ”non accoglibili per la sola mancanza dei requisiti familiari”. Queste modifiche permettono di ampliare la platea delle le famiglie interessate dalla misura che arrivano a quota 700 mila, per un totale di 2,5 milioni di persone in stato di bisogno.
Hanno diritto al REI-reddito di inclusione coloro che hanno un indicatore Isee inferiore o uguale ai 6mila euro, un patrimonio mobiliare di 10mila euro massimo, e un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione, inferiore ai 20mila euro.
I richiedenti il reddito di inclusione devono inoltre essere cittadini italiani o anche cittadini stranieri ma regolarmente in possesso di permesso di soggiorno con residenza continuativa in Italia da almeno due anni (si intende dal momento in cui si presenta la domanda per ottenere il beneficio).
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