Una guida per comprendere i cinque quesiti proposti dal referendum del 12 giugno 2022. Ecco per cosa si vota nello specifico.
Il 12 giugno è il giorno in cui si terrà il Referendum, mediante il quale gli elettori dovranno esprimere il proprio voto sui cinque quesiti proposti da Partito Radicale e Lega. I seggi saranno aperti per tutta la giornata di domenica e si potrà accedere alle sedi dalle ore 7 fino alle 23.
Referendum: quando e come si vota
Il referendum è previsto per il 12 giugno: si potrà votare dalle ore 7 alle ore 23 nelle varie sedi messe a disposizione sul territorio. Una volta chiuse le votazioni, a partire dal 13 giugno 2022, inizieranno le operazioni di spoglio, dalle ore 14. Chiamati al voto 51,5 milioni di italiani.
Affinché la votazione sia valida, è necessario che la maggior parte degli aventi diritto al voto partecipi alla votazione e dovrà essere raggiunta la maggioranza dei voti espressi in maniera valida.
Questo è un referendum abrogativo, ossia formulato affinché una determinata legge venga annullata totalmente o parzialmente. Pertanto, per ottenere l’abrogazione di una norma, sarà fondamentale che si raggiunga una maggioranza di “sì“.
Chi non può recarsi fisicamente nelle sedi per votare, a causa della propria positività al Covid, può votare in sedi speciali e nelle strutture ospedaliere in cui è ricoverato.
Anche per chi è malato ed è in cura presso la propria abitazione, può far richiesta al sindaco del proprio comune di appartenenza, affinché ottenga la possibilità di esprimere il proprio voto da casa, comunicando tale decisione almeno 10 giorni prima l’inizio delle operazioni di voto.
I 5 quesiti proposti da Partito Radicale e Lega
Ci ritroviamo di fronte ai cinque quesiti proposti da Lega e Partito Radicale. Scopriamo, nel dettaglio, cosa viene espressamente richiesto nei cinque punti in questione.
- Abolizione della legge Severino: per il primo quesito è prevista una scheda rossa in cui si chiede l’abrogazione di tale norma, che prevede il divieto di ricoprire incarichi di governo e l’ineleggibilità o incandidabilità a elezioni amministrative e politiche per i soggetti condannati per reati gravi e legati alla corruzione;
- Limitazioni delle misure cautelari: per il secondo quesito la scheda è di colore arancione. Nello specifico, si richiede l’abrogazione dell’articolo 274 di tale legge, che prevede l’applicazione di misure cautelari, anche per reati di minore gravità di mettere in atto la custodia preventiva con il pericolo di reiterazione del reato, anche prima di essere emanata una sentenza definitiva o un’assoluzione. La misura cautelare per i reati più gravi sarebbe comunque attiva;
- Magistrati e separazione delle funzioni: per il terzo quesito, la scheda è di colore giallo. Si punta all’eliminazione della possibilità per i magistrati di passare dalla funzione requirente a quella giudicante, separando – di conseguenza – le due funzioni. In questo modo, il magistrato dovrà scegliere, a inizio carriera, che strada intraprendere.
- Valutazione sull’operato delle toghe: per il quarto quesito, la scheda è di colore grigio.si chiede l’eliminazione delle norme relative alle competenze dei membri laici, come avvocati e giuristi, in riferimento ai Consigli giudiziari, al fine di evitare che il comparto laico sia tenuto fuori dalle valutazioni e dalle discussioni sulla professionalità dei magistrati, attualmente demandata solamente ai togati;
- Elezione dei componenti togati nel Consiglio Superiore della Magistratura: per il quinto quesito, la scheda è di colore verde. Per candidarsi attualmente al CSM, il magistrato deve far leva su una lista di 25 firme di colleghi. In questo caso, si chiede l’eliminazione di tale passaggio, al fine di permette a tutti i magistrati di candidarsi liberamente e in maniera autonoma.