[didascalia fornitore=”ansa”]I governatori di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Roberto Maroni[/didascalia]
Il referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto si è concluso, ed ecco i risultati e i dati di affluenza: in Veneto la partecipazione si è assestata su un dato del 57,2% ed ha prevalso il SI con il 98,1% dei voti, praticamente un plebiscito. Mentre in Lombardia i dati di voto si assestano su un SI voluto dal 95,35% dei votanti per un’affluenza del 39%. In Veneto quorum già superato alle 19:00, quando ha votato il 50,1% degli aventi diritto. In Lombardia non era previsto quorum. Nonostante qualche malumore dovuto ad un attacco hacker che ha rallentato lo spoglio, il governatore del Veneto Luca Zaia ha lanciato il suo avvertimento al governo, asserendo di voler trattenere in Veneto i ‘nove decimi delle tasse’.
Urne aperte dalle 7:00 alle 23:00 di domenica 22 ottobre per queste consultazioni referendarie. Il referendum è stato indetto dalle regioni Lombardia e Veneto per chiedere al governo di Roma un tavolo di trattativa per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia. In soldoni, i governatori Maroni e Zaia vogliono che le tasse di Lombardia e Veneto rimangano sul territorio per essere reinvestite in infrastrutture e servizi per la popolazione locale. Il referendum non ha dunque effetto immediato, inoltre l’accoglimento delle istanze delle due regioni al voto è subordinato dall’esistenza di una maggioranza parlamentare disposta a trasformarle in legge. Quindi è tutto rimandato a dopo le prossime politiche, sempre che vinca la coalizione di centrodestra e sempre che Giorgia Meloni, contraria a questo referendum, non si metta di traverso.
Per la prima volta la Lombardia ha sperimentato il voto elettronico tramite tablet: 24mila dispositivi digitali sono stati posizionati nelle scuole sedi di cabine elettorali. Un po’ di imbarazzo al Pirellone. A luglio Maroni annunciava orgoglioso: ‘Alle 23.05 avremo i risultati: quante persone sono andate a votare, quanti hanno votato Sì, quanti hanno votato No e quante sono schede bianche’. I risultati invece non sono arrivati che nella mattina di lunedì a causa di numerosi blocchi informatici. Gli elettori veneti hanno invece votato con le tradizionali schede elettorali cartacee. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha denunciato un attacco hacker che ha rallentato le registrazioni dei voti.
Manca ancora il dato finale sull’affluenza alle urne in Lombardia per il referendum per l’autonomia. In Lombardia non era previsto alcun quorum ma i dati di affluenza definitivi alla chiusura dei seggi non ci sono ancora. La scarsa affluenza alle urne era già stata prevista alle 19:00, quando i dati di partecipazione si erano assestati su un modesto 31,8%. L’ultima comunicazione da parte della Regione è stata diramata questa notte alle 3. “Al momento – si legge – i risultati riguardano il 95% delle 24mila voting machine: l’affluenza è pari al 37,07%. La stima del dato finale sull’affluenza oscilla fra il 38 e il 39%, per un numero di votanti di circa 3 milioni”. Secondo i dati raccolti alle tre di notte, il ‘sì’ raccoglie il 95,3% delle preferenze, il ‘no’ il 3,9% e le schede bianche sono lo 0,8%. “Si sono registrate – precisa la nota – alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle rimanenti voting machine. Pertanto, i risultati completi potranno essere resi noti nella giornata di lunedì 23 ottobre, ad operazioni concluse”.
Situazione diversa in Veneto, dove alle 19:00 ha votato il 50,1% degli aventi diritto (pari a 2.034.280 di votanti su 4.068.577 elettori). Quorum superato dunque già alle 19:00. Il dato definitivo di affluenza alla chiusura dei seggi in Veneto è del 57,2%.
“Sono veramente soddisfatto, veramente soddisfatto. Porterò i voti di milioni di lombardi tutti con me, a Roma. Tre milioni di lombardi sono quasi gli abitanti di tutta la Toscana. Sono il doppio dei liguri. Sono più voti degli abitanti di undici regioni italiane. Io credo che in questi numeri ci sia il peso vero di questa consultazione”, commenta il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, in un’intervista al Corriere della Sera. “Quando ho tirato il fiato? Dopo il dato dell’affluenza alle 19. Fatti i conti con il punto di riferimento che avevo preso, l’affluenza al referendum di conferma della riforma costituzionale del 2001, sapevo che avremmo superato il dato anche alle 23. E così è stato”, aggiunge. Secondo Maroni questo risultato dice che: “Il Nord c’è e vuole essere ricompensato. Vuole vedere riconosciuto l’impegno che mette nel trainare l’economia nazionale. Ma, come è scritto nel nostro quesito, il tutto avviene all’interno dell’unità nazionale”.
“Altro che voto inutile questo è il Big Bang delle nostre riforme”, dice il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un’intervista a Repubblica in merito al referendum sull’autonomia. “I veneti hanno scritto una indelebile pagina di storia. Oggi abbiamo cominciato il cammino verso l’autonomia in modo democratico, legale e coerente con la Costituzione. Abbiamo una grande opportunità per costruire il nostro futuro: ringrazio tutti e prometto che non ce la lasceremo sfuggire”, aggiunge. “Confermo che resterò qui a lavorare per la mia terra, non cado nel tranello dell’investitura per Roma”, conclude Zaia. “Il significato del referendum di ieri è che le riforme devono partire ascoltando il popolo. Punto”, conclude Zaia all’indomani della consultazione referendaria che ha visto una partecipazione popolare pari quasi al 60% con una schiacciante vittoria di sì (98%).
“Credo che sia bene che gli stessi presidenti siano chiari con i loro cittadini” il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, parla ai microfoni di ‘6 su Radio 1′ dei risultati del Referendum in Veneto e Lombardia. “Come ci ha dimostrato l’Emilia Romagna – ha proseguito De Vincenti – basta che il presidente di regione, in base ad una decisione del Consiglio regionale, faccia richiesta al governo di aprire il confronto e questo era sufficiente. Però questo non significa sottovalutare che c’è stato un Referendum, che i cittadini si sono espressi. In ogni caso noi rispettiamo le indicazioni che i cittadini vogliono dare con i loro comportamenti elettorali, l’importante è che stiamo all’interno dell’articolo 116 della Costituzione che è estremamente chiaro’. Sulla richiesta del governatore Zaia affiché i nove decimi delle tasse restino alla regione Veneto, De Vincenti ha replicato: ‘I presidenti hanno finora dichiarato di voler stare dentro l’articolo 116 della Costituzione, i nove decimi è una battuta di Zaia che farebbe pensare a materia fiscale ma la materia fiscale non fa parte dell’articolo 116”.
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