Come potrebbe cambiare l’Italicum, dopo l’intesa tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo per il referendum? Il premier, durante la Leopolda di Firenze, ha trovato l’accordo con l’esponente della minoranza del Pd che ha così annunciato il suo Sì per il 4 dicembre, in cambio di modifiche alla legge elettorale. Modifiche che al momento restano su carta. Le principali sarebbero il superamento del ballottaggio e l’elezione dei deputati nei collegi. Per scoprire le possibili novità, riportiamo il documento dell’accordo a firma di Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Luigi Zanda, Ettore Rosato e Cuperlo, che ha definito le questioni da sottoporre “alla Direzione e alle assemblee dei gruppi parlamentari”.
L’ITALICUM SENZA LE MODIFICHE FUNZIONA COSÌ
Le modifiche, impossibili però prima del 4 dicembre (ecco perché a Cuperlo non resta che confidare nella lealtà di Renzi), toccheranno tre aspetti principali: premio di lista e premio di coalizione; ballottaggio e turno unico; modalità di espressione della volontà degli elettori nella scelta degli eletti. I principi di base del sistema elettorale resterebbero “governabilità e rappresentanza”.
Questi i punti cardine del documento, che sarà sottoposto “all’Assemblea nazionale, alla Direzione e ai gruppi parlamentari del Partito democratico di Camera e Senato per le relative valutazioni”: “La preferenza per un sistema di collegi inteso come il più adatto a ricostruire un rapporto di conoscenza e fiducia tra eletti ed elettori; la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta ai cittadini, oltre alla scelta su chi li deve rappresentare, la chiara indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo del Paese attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio”.
Le modifiche principali sarebbero quindi due. La rinuncia al ballottaggio tra i due partiti più votati se nessuno supera la soglia del 40%: al suo posto si parla di un premio di maggioranza, senza specificare entità e se sarebbe assegnato alla lista o alla coalizione. La seconda modifica sarebbe l’introduzione della “preferenza” per la scelta di un “sistema di collegi”: ma non viene ancora specificato in che modo.