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Referendum, Grillo: ‘Se vince il No vogliamo le elezioni’


Beppe Grillo in piazza a Roma insieme ai leader del Movimento 5 Stelle per dire No al referendum costituzionale. Il leader dei 5 Stelle ha inveito contro i “travestiti morali” che vogliono cambiare la Costituzione, affermando che in caso di vittoria del No chiederà nuove elezioni. Grillo ha preso parte alla marcia con un palloncino a forma di cuore che ha regalato al sindaco di Roma Virginia Raggi.
Poi ha chiuso la manifestazione dal palco allestito in piazza San Paolo: “Il No non lo dovete decidere con la testa ma con la pancia. Fidatevi della vostra pancia e non della vostra mente che è stata assimilata. Sentite le persone se sono vere o fasulle, andate per istinto e poi votate. Io Renzi ho capito chi era guardandolo in faccia”. Ha quindi affermato che “se vince il No andiamo da Mattarella per chiedere il voto, vogliamo le elezioni“. “Lui – ha aggiunto – deciderà se andare o meno alle urne. Siamo gli eredi di un mondo che verrà. Gli altri, questi menomati morali, travestiti morali stanno equipaggiandosi per uno mondo che tra poco non ci sarà più. La Costituzione si può cambiare ma non attraverso queste persone. Sarà cambiata quando ci sarà un Parlamento eletto dagli italiani”.

Al corteo, in mezzo a centinaia di sostenitori, c’erano tra gli altri Virginia Raggi, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Paola Taverna. “Bisogna votare No per mandare finalmente a casa questa classe politica che ci ha distrutto, che ci vuole fregare il passato per rubarci il futuro”, ha detto quest’ultima. Se vince il Sì “chiamatela ‘fritturamistacrazia’ ma non democrazia”, ha attaccato Di Battista. “Se vince il Sì chi ha avuto il potere per vent’anni lo avrà anche nei prossimi venti mentre se vince il No chiederemo muove elezioni politiche”, ha aggiunto Di Maio.

Pm indaga su nomine, Virginia Raggi si difende


Ha parlato anche la sindaca della Capitale: “I politici italiani da tempo non ascoltano i cittadini e quando i cittadini scendono per strada si girano dall’altra parte. I nostri parlamentari sono stati in giro tutta l’estate per spiegare la riforma e in tv non è andata la notizia. I politici difendono i propri privilegi, stiamo parlando di riforma costituzionale quando dovremmo parlare di riforma del lavoro e di rinnovabili”.

Virginia Raggi, attraverso un post su Facebook, poche ore prima aveva commentato la notizia dell’indagine della procura di Roma sulle nomine in Campidoglio. In particolare su quella della dirigente Vittoria Crisostomi, coinvolta in un’inchiesta per corruzione: “Si avvicina il referendum e cercano di nuovo di infangarci. È la solita tecnica per distogliere l’attenzione, ma significa anche che hanno paura di perdere. Si vuol far passare l’idea che la nostra giunta non sia trasparente, che abbiamo qualcosa da nascondere o che ci sia qualcosa di opaco”. Sulla Crisostomi, la Raggi spiega: “È rimasta nella struttura dove era stata collocata nel 2015 dal commissario straordinario Tronca. Nessuna promozione. Questa persona nella sua richiesta di nuovo incarico alla amministrazione ha espressamente dichiarato di non avere carichi pendenti a suo carico. Per prima cosa le sarà revocata la delega, ma non basta. Abbiamo già avviato indagini interne per approfondire sulla non corrispondenza al vero della dichiarazione resa. Se dovesse emergere che la sua dichiarazione sulla assenza di indagini in corso sia falsa, ricorreremo a tutti gli strumenti giudiziari e disciplinari del caso”. E ancora: “Sulla legalità non accettiamo lezioni dai media. Siamo trasparenti. Non riuscirete a sporcarci con il fango mediatico. La verità è che il referendum si avvicina e non sanno più a cosa aggrapparsi. Questo clima ricorda molto quello delle elezioni comunali che tutti insieme abbiamo vinto o quello nei giorni in cui abbiamo detto no alle olimpiadi del mattone. Anche allora alcuni media cavalcarono notizie rivelatesi poi infondate. Il 4 dicembre arriva a breve. Ormai non ci potete fermare”.

Ironia Pd: “A #Roma #5stelle4gatti”
Ironica la reazione su Twitter da parte del Pd alla manifestazione dei 5 Stelle a Roma: “Dicono che sono 20.000, esattamente come dicono che le firme sono vere e che le autosospensioni sono avvenute. A #Roma #5stelle4gatti”, scrive Stefano Esposito. “Tra 20.000 e 1000 c’è giusto la stessa differenza che c’è tra #firmefalse e firme vere… #grillopoli #5stelle4gatti”, gli fa eco Francesca Puglisi. “Sono andati alla bocca della verità per prendere un’altra volta in giro i cittadini? Altro che 20.000 la questura dice 1000! #5stelle4gatti”, aggiunge Stefano Collina.

Francesco Minardi

Francesco Minardi è stata collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e politica interna ed estera,

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