La sentenza del Tribunale civile di Milano sui ricorsi presentati da Valerio Onida e da un team di avvocati sul quesito del referendum costituzionale del 4 dicembre si fa ancora attendere. Attesa da tutti per ieri pomeriggio 3 novembre è stata nuovamente rinviata. Come ha dichiarato ai giornalisti il presidente della Prima sezione civile del Tribunale di Milano Paola Maria Gandolfi, la decisione verrà presa “non prima di dieci giorni”.
Sono necessari infatti ulteriori valutazioni e analisi data la complessità e delicatezza della materia: il ricorso di Onida e del pool di avvocati verte infatti sulla presunta incostituzionalità del quesito referendario dovuta alla compresenza in esso di più temi che, a loro giudizio, lederebbe la libertà dei cittadini. I ricorrenti chiedono quindi di spacchettare il quesito e in questo modo investirebbero la Consulta del problema, provocando di conseguenza il rinvio del voto del 4 dicembre.
Prima che arrivi però la decisione del tribunale di Milano in merito, la macchina elettorale sarà già avviata con l’invio delle schede per il voto degli italiani all’estero, come ha fatto notare il costituzionalista Stefano Ceccanti. Quindi forse un rinvio non ci sarà e la bocciatura definitiva del quesito referendario potrà arrivare solo dopo il 4 dicembre.