A ridosso del referendum sulle trivelle interviene anche il presidente della Corte Costituzionale, il professore Paolo Grossi che bacchetta chi predica l’astensionismo (Matteo Renzi su tutti). “Si deve votare al referendum. Certamente nel modo in cui il cittadino crede opportuno votare, ma credo che si debba partecipare al voto. Questo significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’identità del buon cittadino“, ha dichiarato il presidente della Consulta al termine della relazione sulla giurisprudenza della Corte Costituzionale nel 2015. Con l’avvicinarsi del voto di domenica 17 aprile, l’attenzione sul tema aumenta, soprattutto in merito alle dichiarazioni di astensione dal voto piovute dai banchi del governo e da esponenti di primo piano nel PD.
Alessandro Di Battista che in piazza Montecitorio protesta contro il governo e per il referendum sulle trivelle ha dichiarato: “Renzi oggi ha preso anche lo schiaffo istituzionale del presidente della Corte costituzionale. Ci auguriamo che anche il Presidente della Repubblica dica che andare al voto è un diritto e dovere dei cittadini. Ci auguriamo che il Presidente si esprima”.
Il comitato Vota Sì ha accolto con piacere l’invito della consulta: “Salutiamo con soddisfazione il richiamo alla partecipazione democratica dei cittadini espresso dalle più alte cariche dello Stato e da un gran numero di parlamentari e di rappresentanti delle istituzioni, a fronte della strategia del silenzio che si è tentata sul Referendum del 17 Aprile” e aggiunge:”partecipare al voto significa essere pienamente cittadini”.
Anche la segretaria della Cgl si appella agli elettori: “Il referendum è uno degli strumenti della nostra democrazia: votare non è solo il modo per sostenere i propri convincimenti, ma è anche la via per salvaguardare i cardini fondamentali del nostro sistema democratico e dare nuova forza alla partecipazione”.
Rocco Tisio, presidente nazionale Confeuro sostiene che: “Questo referendum è importante soprattutto nell’ottica di dare un chiaro segnale su quella che è la prospettiva energetica del nostro Paese. Non si può più prescindere da un approvvigionamento che non passi dalle energie rinnovabili; ed è proprio per affermare questo principio che è essenziale andare a votare il 17 aprile” e aggiunge che uno degli aspetti fondamentali del referendum è la possibilità di far capire “chiaramente al governo che i cittadini sono stanchi delle tante lobby, petrolifere e non, che dettano l’agenda di questo esecutivo”. Il vicepresidente del consiglio della Puglia Giandiego Gatta attacca chi sostiene l’astensione: “L’invito di alcuni ad astenersi e al boicottaggio vero e proprio dell’istituto referendario non onora chi lo ha fatto” ed esprime un pensiero in linea con quello della Corte Costituzionale: “è un diritto/dovere civico di tutti. Poi, nel segreto della cabina elettorale, ciascuno deciderà per il Sì e per il No, a seconda della sua sensibilità e visione. E’ vergognoso – aggiunge – l’invito all’astensione e al disimpegno, che vanifica un referendum e anche i 300 milioni di euro che avrebbero potuto essere risparmiati se solo il governo avesse accondisceso alla richiesta di tenere l’election day”. Decisa la posizione del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “ho sempre ritenuto tutte pienamente legittime le posizioni in campo nel referendum sulle trivellazioni, compresa quella di chi sceglierà l’astensione puntando al mancato raggiungimento del quorum. Poiché da più parti mi viene chiesto cosa farò domenica, la mia risposta è che andrò a votare e sosterrò le buone ragioni del ‘no'”.
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