Nel 2011, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ai cronisti che lo intervistavano per chiedergli se sarebbe andato a votare al referendum rispondeva: ”Io sono un elettore che fa sempre il suo dovere”. Oggi, altro referendum, altra storia e il Presidente emerito della Repubblica non esclude la strada dell’astensione per il voto del 17 aprile, che vedrà i cittadini italiani recarsi alle urne per pronunciarsi riguardo la possibilità delle società petrolifere di ricercare idrocarburi al largo delle nostre coste.
Intervistato da Repubblica, Giorgio Napolitano ha dichiarato: “Se la Costituzione prevede che la non partecipazione della maggioranza degli aventi diritto è causa di nullità” e ha aggiunto “non andare a votare è un modo di esprimersi sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria”. Il Presidente emerito definisce gli argomenti del referendum sulle trivelle “pretestuosi”. Non sono mancate le reazioni alle parole di Giorgio Napolitano: “Sorprende e amareggia la legittimazione dell’astensionismo nel referendum di domenica da parte dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, specie dopo che autorevoli personalità istituzionali nei giorni scorsi hanno sottolineato l’importanza della partecipazione al voto e il valore dell’articolo 48 della Costituzione” ha detto Alfredo D’Attorre, di Sinistra Italiana.
Anche Luigi Di Maio commenta le parole del Presidente emerito della Repubblica con un tweet: “#Napolitano invita ad astenersi. Ci avevamo visto giusto: i veri uomini delle istituzioni invitano alla partecipazione. Sempre!”
#Napolitano invita ad astenersi. Ci avevamo visto giusto: i veri uomini delle istituzioni invitano alla partecipazione. Sempre!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 14 aprile 2016