Nuovo lockdown per 10 milioni di persone nel Regno Unito. Da mezzanotte sono entrati in vigore i nuovi provvedimenti governativi, contro il Coronavirus, per le regioni del Nord-Est dell’Inghilterra e per le aree metropolitane di Manchester e Birmingham. La decisione arriva a seguito dell’impennata dei contagi, che ha visto registrare oltre 4 mila nuovi casi a livello nazionale.
Le nuove restrizioni si basano sulla limitazione dei contatti con altri nuclei familiari, sia in casa che all’esterno, escluse le bolle di supporto, ossia i contatti con uno o altri due nuclei familiari esterni scelti preventivamente (il numero dipende dalle zone). Viene imposta anche la chiusura di pub e ristoranti alla dieci di sera, con il divieto di usare i mezzi pubblici se non strettamente necessario.
Ora, la paura per gli inglesi, è che queste misure possano essere estese anche al resto del Paese, partendo da Londra che, nelle ultime due settimane, ha visto raddoppiare i casi legati al Coronavirus.
Nuovi provvedimenti per il Regno Unito, che si aggiungono alla regola del sei, già in vigore dal 14 settembre, che impone il divieto di riunirsi, anche in casa e tra familiari, in gruppi che superano le sei persone. Con multe che possono arrivare fino a 3.200 sterline per chi viola le disposizioni.
Il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato di aver introdotto limiti più stringenti ai contatti sociali, oltre a forme di lockdown localizzati nelle aree a più forte rimbalzo dell’infezione. La preoccupazione del Governo inglese è che la situazione possa sfuggire di mano, con il reale pericolo di essere protagonisti di una seconda ondata, come accaduto in Spagna.
Boris Johnson, inoltre, non ha escluso, in prospettiva, la chiusura totale dei pub per contenere il virus: “Il grande rischio, oltre a quello sanitario, è economico: un lockdown nazionale, magari sotto Natale, sarebbe drammatico per qualunque Paese, soprattutto per settori “vitali” per il Regno Unito come le arti o la cultura. Il Governo si impegna a facilitare, per quanto possibile, una ripresa della normalità, controllando la pandemia attraverso test sempre più capillari”, ha affermato Johnson, difendendo la decisione recente di re-introdurre un limite ai contatti sociali e alle riunioni familiari in tutta l’isola.
La tendenza che emerge dal quadro europeo è comunque allarmante. In Germania, Paese modello nella gestione dei contagi da Coronavirus, i numeri stanno aumentando, superando i due mila casi. Così come in Francia, dove il Ministro della Sanità ha ammesso il crescente livello dei ricoverati nelle terapie intensive
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