Requisizioni di immobili per gli immigrati: la smentita del Viminale

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Da un paio di giorni circola una notizia riguardante un presunto piano del Governo, voluto in particolare da Alfano, che prevedrebbe requisizioni di immobili da destinare all’accoglienza degli immigrati. Secondo il Giornale, che ha riportato l’indiscrezione, il provvedimento sarà reso noto dopo il Referendum Costituzionale del 4 dicembre, per non influenzarne il risultato. Indiscrezione poi fermamente smentita dal Viminale, in un comunicato stampa.

La necessità delle requisizioni di immobili nascerebbe dall’esigenza, sempre più impellente, di accogliere i migranti, sovente rifiutati da molti Comuni italiani.

Il senatore forzista Maurizio Gasparri, allarmato dalla possibile attuazione di ‘un piano gigantesco di requisizione di immobili e alloggi per destinarli ai clandestini’, ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti ‘per sapere a che ora e quando scatterebbe il piano straordinario di requisizioni, a danno degli italiani e a favore degli immigrati, previsto per il dopo 4 dicembre’.

Nel mirino del Governo ci sarebbero strutture alberghiere e seconde case sfitte.

Al momento però sembra essere un discorso del tutto infondato, l’ufficio stampa del Viminale ha infatti risposto agli articoli di questi ultimi giorni con parole di fermezza:

‘Non esiste nessun piano sulle requisizioni, né segreto né ufficiale, né prima del referendum né dopo il referendum, né un piano ‘Alfano’ né un piano ‘Viminale’. Gli articoli che ieri e oggi parlano di questo, non hanno alcun fondamento nella realtà’.

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