Il ministero della Salute ha cercato di prorogare l’operatività del numero verde che dava informazioni sul COVID.
Il tentativo però non è riuscito a far passare la modifica in uno dei decreti del 2022.
I tecnici del ministero della Salute questa mattina hanno spiegato di aver tentato di far ripartire il numero 1500 per il COVID, servizio al quale si rivolgevano circa 3000 utenti ogni giorno per ricevere informazioni sul virus. Il tentativo però non è riuscito e oltre 500 persone sono in cassa integrazione con zero ore dal 1 gennaio. Dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl telecomunicazioni:
“Ci hanno ribadito la volontà di riorganizzare le attività legate al numero, puntando sull’evoluzione del servizio e creando così un numero di pubblica utilità che consenta ai cittadini di rivolgersi al ministero della Salute”
Daniele Carchidi da Cgil spiega che ci vorrà del tempo:
“Visto che adesso il numero è bloccato bisognerà aspettare il bando, che tra l’altro non permetterà di salvare tutti i lavoratori”
Proprio perché tale progetto non ha delle tempistiche certe i sindacati si dichiarano perplessi. Il giorno 11 gennaio dovrebbe svolgersi un incontro, con anche il ministero delle imprese e made in Italy e il ministero del lavoro. I tecnici del ministero della Salute hanno dichiarato, almeno così dicono i sindacati, di aver tentato di prorogare il servizio 1500, che potrebbe essere tutt’oggi utile nonostante i numeri non siano più quelli di una volta. Man mano che vengono presi dei provvedimenti, come recentemente quello di abolire il tampone a fine isolamento, crescono comunque le richieste di informazioni da parte dei cittadini. I sindacati spiegano:
“Il Ministero della salute ha dichiarato di aver ricercato, a partire dal 25 novembre, attraverso la presentazione di ben 3 emendamenti, sia alla legge Finanziaria che al decreto Milleproroghe un veicolo normativo per poter dare risposte alle lavoratrici ed ai lavoratori interessati. In ultimo ha chiesto la proroga del regime emergenziale per poter permettere una prosecuzione del servizio di pubblica utilità legato al numero verde per l’emergenza Covid”
Gli svariati tentativi però a quanto pare non sono andati a buon fine e non solo si è concluso un servizio importante ma molte persone sono rimaste senza il loro lavoro.
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