Aveva ottenuto ben 16 permessi premio per uscire qualche ora dal carcere, e iniziare il reinserimento nella società, grazie al suo comportamento da detenuto “modello”, ma – almeno per il momento – quei benefit concessi sono stati revocati a Salvatore Parolisi, l’ex militare condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie, Melania Rea. Dopo la sua intervista andata in onda lo scorso mercoledì 5 luglio a Chi l’ha visto?, la trasmissione condotta da Federica Sciarelli, il tribunale di sorveglianza ha deciso di revocare i permessi premio concessi all’ex militare.

Stando a quanto riferisce Il Fatto Quotidiano, l’ex caporal maggiore dell’Esercito – che continua a dichiararsi innocente – non avrebbe compreso ancora le motivazioni della condanna. Tanto che Parolisi, ai microfoni di Raitre, ha spiegato di non aver ricevuto l’ergastolo, sostanzialmente, per mancanza di prove. “Da uomo, da militare, da padre soprattutto, tu mi devi dare l’ergastolo, mi butti la chiave e non mi fai uscire più, se dici che io ho fatto una cosa del genere, e me lo provi però. Perché a me non me lo hanno mai provato”, ha dichiarato Parolisi alla giornalista Chi l’ha visto? che lo ha intervistato all’uscita dal carcere di Bollate il 2 luglio scorso.

Parolisi ha ammesso di aver tradito Melania, non solo con la collega di cui la stessa moglie era venuta a sapere, ma anche altre volte. “Davo 500 euro a Melania tutti i mesi, dimmi tu se questo non è amore”, ha poi raccontato l’ex militare, screditando quindi anche la figura della donna.

L’arresto di Salvatore Parolisi – Nanopress.it

L’intervista, com’era facilmente immaginabile, ha suscitato reazioni da parte della famiglia di Melania, che hanno ribadito la contrarietà alla concessione dei permessi premio.

Il tribunale di sorveglianza quindi, nella persona del magistrato Rosanna Calzolari, che aveva concesso i permessi, ha deciso di revocarli, perché Parolisi non avrebbe concluso il lavoro di introspezione su quanto commesso, elemento fondante per il reinserimento nella società.

“La gravità delle esternazioni e l’assenza di consapevolezza” di Parolisi hanno quindi determinato la cancellazione delle uscite settimanali che prevedevano delle giornate di volontariato che l’uomo avrebbe svolto in una parrocchia di Milano. L’ex militare dovrà invece proseguire con il suo ” lavoro introspettivo” nel carcere, continuando il percorso di riflessione necessario anche a restituire “piena dignità alle vittime e alla loro storia”.