I tutor sono di nuovo attivi. Lo sapevate? Eravate a conoscenza che erano stati disattivati?
Una notizia che era rimasta nascosta (forse volutamente, in nome della sicurezza) riguardava lo spegnimento dei tutor in data 31 maggio 2018. Il complesso sistema di monitoraggio della velocità in autostrada era stato disattivato dopo la sentenza della Corte d’Appello del 10 aprile scorso, che condannava Autostrade per l’Italia di aver rubato il brevetto ad una piccola società di Greve di Chianti, chiamata Craft SRL. La vicenda è la seguente: nel lontano 2006 questa azienda aveva fatto causa al colosso delle Autostrade, colpevole di aver creato un sistema praticamente identico a quello brevettato da loro anni addietro. La Corte d’Appello, dopo oltre 10 anni, ha dato ragione alla Craft e ha imposto lo spegnimento dei tutor, cosa che è avvenuta alla fine di maggio.
La notizia non ha avuto grande impatto sui media e la gente ha sempre pensato che questi tutor fossero perennemente attivi sulle autostrade. Ma per due mesi il sistema non ha funzionato.
Dal 27 luglio, guarda caso giusto in tempo per i weekend da bollino nero, una nuova tipologia di tutor chiamata SICVe PM è stata reinstallata ed è attiva su 22 autostrade italiane. Vediamo cosa cambia rispetto al passato.
Il sistema Tutor è nato nel 2004 e per oltre 14 anni ha sorvegliato ben 2.500 km di strade. Il mezzo non rilevava solo lo sforamento dei limiti in un singolo punto della rete, ma anche la velocità media su tratti di una lunghezza indicativamente tra 10 e 25 km
Come detto in precedenza, il sistema Tutor è stato spento per una questione di brevetti rubati. Ma Autostrade per l’Italia ci ha messo pochissimo a correre ai ripari, con la creazione di un nuovo sistema molto simile a quello precedente. Si chiama SICVe PM e rispetto ai vecchi Tutor ha un software più potente e preciso, in grado di ridurre quasi allo zero il margine di errore.
“Invece di basarsi sul riconoscimento automatico delle targhe, mettono a confronto le immagini dei veicoli, determinandone la reciproca verosomiglianza” si legge sulla scheda tecnica della società, la Engine srl.
In pratica prima era tutto in automatico: la vettura passava sotto le due postazioni tutor distanti una quindicina di km, si riconosceva solo e soltanto la targa, si guardava il tempo trascorso, la tratta fatta e si trovava la velocità media. Però era spesso incline all’errore: una D veniva confusa con uno 0, oppure la targa era sporca o poco visibile e molti altri trucchi più o meno volontari. Queste contravvenzioni quindi non venivano consegnate e il trasgressore la faceva franca.
Il sistema SICVe-PM va oltre: considera sempre la velocità media, ma il mezzo registra anche adesivi, dispositivi luminosi posteriori e molto altro dell’auto colpevole. Ogni particolare della vettura è salvato, incrociato con le immagini a disposizione e il tutto viene mandato in centrale per l’elaborazione dei dati. Successivamente parte la multa. Il procedimento è un po’ più lungo ma molto più preciso. SICVe-PM però NON prende in considerazione la velocità istantanea, cosa che faceva il vecchio tutor.
Ma come con i tutor, anche con il nuovo sistema SICVe-PM è già scoppiata la polemica. Il motivo è semplice: secondo gli accusatori (prima di tutto Alessandro Patané, possessore del brevetto originario del vecchio tutor) il software alla base del nuovo sistema non è così diverso dal precedente, per cui si ritorna alla questione dei brevetti rubati. Sono già state depositate due querele alla Procura di Roma e Milano contro il SICVe-PM.
La questione verte sul nuovo software denominato Platematching, che è stato brevettato da Engine SRL. Secondo Autostrade per l’Italia questo rileva l’intera immagine della vettura, ogni particolare dell’auto, mentre il vecchio software incriminato (chiamato OCR) riconosceva solo e soltanto la targa.
Ora le Procure dovranno esaminare le argomentazioni di entrambe le parti e prendere una decisione. Intanto l’accusa chiede il sequestro dei nuovi mezzi installati.
Per ora i nuovi tutor sono attivi su 22 austostrade italiane. Naturalmente si propageherà a macchia d’olio in pochissimo tempo. Attenzione quindi quando partite per le vacanze. I percorsi interessati sono:
A1 Milano-Napoli tra Reggio Emilia-Campegine e Campegine-Parma; A10 Savona-Ventimiglia tra Albisola-Celle Ligure e Celle Ligure-Albisola; A14 Bologna-Taranto tra Valle del Rubicone-Cesena, Faenza-Forlì, Cesena-Valle del Rubicone e Valle del Rubicone-Rimini nord; A1 Variante di Valico tra Firenzuola-Badia e Badia-Fiorenzuola; A1 Allacciamento direzione Roma nord-Ponzano Romano, Ponzano Romano-Magliano Sabina e Magliano Sabina-Orte; A1 San Vittore-Caianello tra San Vittore-Cassino, Cassino-Pontecorvo, Colleferro-Valmontone, allacciamento direzione Roma sud-Colleferro e San Vittore-Caianello; A16 Napoli-Canosa tra Baiano-Avellino ovest e Avellino ovest-Baiano; A30 Caserta-Salerno tra Sarno-Palma Campania e allacciamento A1/A30-Nola.
Ricordiamo alcune piccole cose che dovrebbero essere scontate, ma è giusto ripetere:
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