Si è parlato molto del gesto della schermitrice ucraina Olga Kharlan, che dopo aver battuto la rivale russa non le ha voluto stringere la mano.
Le due si stavano sfidando ai Mondiali che si stanno tenendo a Milano e sebbene la Russia rivesta un ruolo importante in questa disciplina, dove colleziona sempre molte medaglie, stavolta l’ucraina ha avuto la meglio su Anna Smirnova però la prassi vuole che al termine dell’incontro ci si stringa la mano. La Kharlan non l’ha fatto ieri e così è arrivata per le una squalifica che però oggi è stata revocata, vediamo cosa è successo.
Potrà tornare a gareggiare nei Mondiali di Milano Olga Kharlan, che ieri aveva subito una pesante squalifica per un motivo che potrebbe sembrare futile, invece dietro c’è un grande dolore.
Ucraina contro Russia, non parliamo però del conflitto in corso ma del match dei turni eliminatori disputatosi fra lei e Anna Smirnova nella scherma, in cui quest’ultima ha perso per 7 a 15. La vincitrice ha deciso di non stringerle la mano ma solo porgerle la sciabola, come si usava fare per motivi di sicurezza, durante i mesi del Covid.
Per protesta, la Smirnova ha occupato per un’ora la pedana di gara (cosa che i giornalisti pensano sia stata orchestrata dal suo staff per forzare la squalifica) ma la Kharlan ha detto che veramente non c’era nulla di personale. L’ ha spiegato in un’intervista a Sky Sport, precisando che aveva fatto richiesta di poter evitare il gesto rimanendo tranquilla che non sarebbe stata squalificata.
Invece la Fie, che l’aveva rassicurata, ha deciso poi ugualmente di farlo e questa decisione è stata ritenuta troppo precipitosa e condizionata da influenze russe ma più in generale dal peso che il Paese ha nella scherma, sport in cui è uno dei più forti e con una lunghissima tradizione.
“Sono distrutta mentalmente ma ho anche ricevuto molto sostegno e sono felice. Ho spinto tanto per partecipare ai Mondiali non solo per qualificarmi alle Olimpiadi del 2024 ma per dimostrare che gli ucraini sono presenti” ha detto la Kharlan, evitando di parlare dell’avversaria russa, sulla quale ha semplicemente detto che se si fosse limitata a ricambiare il saluto con la lama non sarebbe successo nulla.
Il duello fra le due schermitrici è diventato un caso e tutti avevano gli occhi puntati per la particolare coincidenza dei due Paesi sfidanti. La decisione della squalifica è arrivata per condotta antisportiva e c’è uno specifico articolo del regolamento internazionale che ne parla. Sappiamo che l’atleta ha detto di essersi accordata in precedenza con la Fie ma probabilmente non è così semplice trasgredire una regola talmente importante.
Ad ogni modo è stata riammessa, anche grazie all’intervento del Comitato Olimpico Internazionale che ha chiesto un occhio di riguardo verso gli ucraini, considerando la riammissione molto recente dei russi e bielorussi negli sport, fra tante discussioni.
C’è da sottolineare che il mondo dello sport è diviso sul riammettere gli atleti russi alle competizioni dopo averli esclusi per tanto tempo e la scherma è stata una delle prime discipline a farlo. In altri sport internazionali russi e bielorussi non possono partecipare, questo fa parte dei pacchetti di sanzioni verso la Russia. Altre restrizioni sono, anche negli sport dove questi atleti invece sono tornati, l’assenza della bandiera vicino al nome e anche il divieto di mostrarla fra le tifoserie e di cantare l’inno nazionale.
È stata una giornata importante ieri per la scherma, infatti a Milano si stanno disputando i campionati mondiali e fra i diversi incontri era previsto anche quello fra l’ucraina Olga Kharlan e la russa Anna Smirnova.
Subito la mente ci porta al conflitto attuale, dove i due Paesi d’origine delle atlete stanno combattendo qualcosa di molto meno nobile di uno sport. Non c’è bisogno di scendere nei dettagli, tutti conosciamo la cruenta guerra in atto ma questa è particolarmente sentita dalla Kharlan, la quale nei giorni scorsi aveva chiesto di poter evitare di stringere la mano all’avversaria.
La Smirnova si era avvicinata al centro della pedana alla fine dell’incontro allungando la mano ma dall’altra ragazza ha ricevuto solo la sciabola, gesto accompagnato da alcune parole. Poi la vincitrice se n’è andata anche abbastanza seccata e la russa ha deciso di rimanere sulla pedana per circa un’ora, tempo in cui ha assistito agli altri incontri accomodandosi su una sedia per un breve momento. Sul suo viso si leggeva amarezza per la mancanza di rispetto mostrata per quello che sta accadendo al di fuori di quel palazzetto.
In qualunque modo fosse andato il finale, il regolamento prevede la stretta di mano in segno di sportività però per motivi personali – questa la motivazione – l’ucraina, che poi ha vinto il match, aveva fatto richiesta ufficiale alla Fie di non essere penalizzata perché la sua intenzione era di non stringere la mano alla collega russa.
La Federazione Internazionale di Scherma l’aveva rassicurata, capendo l’imbarazzo nel farlo, tuttavia poi è stata presa una decisione diversa che però oggi è stata revocata. La Kharlan così tornare a sciabolare, anche se possiamo capire le motivazioni del suo gesto: difficile separare sport e attualità, specialmente se davanti a te hai una rappresentante del Paese che sta sterminando il tuo popolo.
Non possiamo non parlare poi del fatto che la Fie è stata presieduta per anni da un oligarca russo, che in seguito all’invasione, ha subito il congelamento dei beni da parte di Usa e Ue. Per tale motivo, Alisher Usmanov, si è autosospeso dalla presidenza della Federazione fino a quando le sanzioni non verranno revocate.
Sebbene gli atleti russi e bielorussi siano stati riammessi nella scherma da poco, c’è chi non riesce proprio ad accettarli. Primi fra tutti chiaramente quelli ucraini e infatti nonostante la cosa sia stata legittimata a marzo da una decisione del Comitato Olimpico Internazionale, gli ucraini hanno minacciato di boicottare le competizioni in cui era prevista la partecipazione dei russi.
Poi i malumori e le discussioni si sono placati ma comunque da un lato c’è chi ha deciso di non esserci lo stesso, mentre dall’altro ci sono schermisti come la Kharlan che hanno deciso di partecipare. Lei è una delle più vincenti ed esperte della sua categoria ed è originaria proprio di uno dei luoghi più bombardati, specialmente nei primi mesi, ovvero Mykolaiv.
A inizio guerra era tornata dalla sua famiglia e l’aveva portata con sé in Italia grazie all’aiuto del fidanzato Luigi Samele, atleta nello stesso sport. Proprio lui è stato il primo a commentare con sdegno la squalifica, dicendo che si vergogna di un sistema in cui la prepotenza vince sull’onestà.
Il match insomma ha avuto i riflettori puntati fin da prima dell’inizio e specialmente dopo, per come è terminato, fra mille polemiche da entrambi i lati. Gli atleti russi possono prendere parte alle gare ma non devono far parte di corpi militari (e questo dettaglio ne ha esclusi molti), devono presentarsi a titolo individuale e senza essere rappresentati dai simboli nazionali.
Però la stretta di mano è una cosa che va oltre a tutto questo, si tratta di sportività, un valore importantissimo. Dopo l’incontro però le polemiche ci sono state anche per la russa, infatti è stato fatto notare come spesso abbia pubblicato sui social dei contenuti relativi all’esercito del suo Pese, in cui il fratello è arruolato.
Secondo alcuni questo violerebbe i criteri di neutralità richiesti per essere ammessi alle competizioni. Ci sono poi voci di corridoio, sembra infatti che le due atlete abbiano discusso prima del match, decidendo quindi di non stringersi la mano, però se così fosse la russa non avrebbe rispettato il patto, provocando quindi la squalifica dell’avversaria. E forse in quelle parole dette con risentimento prima di lasciare la pedana, Olga l’ha accusata di giocare sporco, così come ha fatto il ministro degli Esteri ucraino Kuleba.
La diretta interessata però non ha commentato tutto ciò ma ha solo detto di essere arrabbiata con la Federazione per averla punita nonostante avesse giurato di non farlo.
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