Ha riaperto i battenti la chiesa della Santissima Trinità a Potenza, dove nel 2010 vennero ritrovati i resti di Elisa Claps. Durissima la reazione della famiglia della ragazza.
Dal prossimo ottobre riaprirà ai fedeli la chiesa della Santissima Trinità di Potenza, quella dove nel marzo del 2010 i resti di Elisa Claps vennero ritrovati in un sottotetto. La reazione della famiglia della giovane ha reagito con molta durezza di fronte alla notizia, paragonando tale apertura così defilata (la porta laterale è apparsa improvvisamente aperta) a un comportamento furtivo tipico di chi ha qualcosa da nascondere. Claps venne uccisa nel 1993, e per 17 lunghissimi anni di lei non si seppe più nulla.
“Solo così potevano riaprirla, in silenzio, durante il mese di agosto, come dei ladri. Non sono sorpreso perché sono stati ladri di verità per trent’anni. Mi auguro davvero che la chiesa resti deserta, perché credo sia la risposta migliore che possa dare la città” ha dichiarato Guido Claps, fratello di Elisa, alla notizia della riapertura della chiesa dove vennero ritrovate nel 2010 le spoglie della sorella.
La chiesa doveva riaprire entro il mese di ottobre, come dichiarato già un anno fa dal vescovo di Potenza Salvatore Ligorio, ma già questa mattina, intorno alle 9, la porta è stata riaperta alla popolazione. L’orario di accesso sarà inizialmente dalle 8.30 alle 12 e dalle 17 alle 20.
Nella nota rilasciata dall’arcidiocesi si legge che la chiesa della Santissima Trinità sarà “Un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita”.
Per i fedeli potentini, si legge nella nota, per “custodire la memoria di Elisa, non c’è modo più appropriato della preghiera, anche liturgica, che ha pure la capacità di esprimere profondamente la presenza tenera e discreta favorendo il cammino di riconciliazione e guarigione per la comunità potentina, segnata da una ferita indelebile”.
“È questo l’auspicio del Santo Padre che la Chiesa locale sente il bisogno di continuare a realizzare e che ha spinto lo stesso Papa a scrivere direttamente alla signora Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps e all’arcivescovo, mons. Salvatore Ligorio, e tutto il presbiterio dell’arcidiocesi” si conclude quindi il messaggio rilasciato dalla Chiesa.
Elisa, studentessa al terzo anno del liceo a Potenza, salutò i suoi parenti dicendo di doversi recare proprio presso la chiesa della Santissima Trinità per assistere alla funzione religiosa. Era il 12 settembre del 1993, e da quel momento i genitori non avrebbero più rivisto la 16enne.
Per la sua scomparsa e morte, all’epoca, venne condannato nel 2013 Danilo Restivo, il quale da tempo risiedeva in Inghilterra, e che venne anche accusato dell’uccisione di una sua vicina di casa nel 2002 e ora sta scontando i 30 anni previsti in un carcere inglese
Nel 2010, il 17 marzo, alcuni operai che stavano lavorando alla ristrutturazione della chiesa, scoprirono i resti di Elisa occultati in un angolo del sottotetto della Santissima Trinità, che mostravano come la ragazza avesse subito presumibilmente un’aggressione a sfondo sessuale. La famiglia Claps, tuttavia, ritenne tale scoperta solo una messa in scena, convinta che invece il ritrovamento fosse avvenuto mesi prima rispetto a tale data.
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