La regione Lombardia ha chiesto ufficialmente le riaperture di cinema e teatri.
Letizia Moratti, da poco vicepresidente della Regione nonché assessora al Welfare, e l’assessore all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli hanno fatto richiesta al governo affinché venga presa in considerazione la ripartenza delle attività legate allo spettacolo, settore fortemente in crisi ed estremamente colpito dalla pandemia. La riaperture ridarebbe poi voce e risalto alla cultura.
I due esponenti lombardi hanno deciso di muoversi in tal senso poiché sia i teatri che i cinema sono luoghi estremamente controllati e sicuri. Infatti, è possibile riprendere gli spettacoli garantendo la totale sicurezza e rispettando il coprifuoco. La Lombardia, dicono, ha sempre avuto una grande vivacità culturale, proponendo spettacoli e attività, perciò la riapertura è quanto mai necessario da un punto di vista tanto economico quanto sociale.
Questo appello si va aggiungere a quello di stamattina di Attilio Fontana, governatore della Lombardia, insieme all’assessore per lo sviluppo economico Guido Guidesi, in merito alle riaperture di ristoranti e bar anche la sera in zona gialla.
Una richiesta sostenuta a livello nazionale da più parti politiche, che chiedono anche la riapertura di queste delle attività a pranzo in zona arancione.
Oggi però è arrivato il verdetto del Cts in merito a bar e ristoranti, verdetto che si rifà una riunione tenutasi lo scorso 26 gennaio: sostanzialmente, dice no alle riaperture e anzi, in viene valutata l’ipotesi di un rafforzamento delle norme restrittive per rallentare ulteriormente il ritmo dei contagi.
Secondo il Comitato tecnico-scientifico, decidere in questo momento di allentare le norme inficerebbe i risultati ottenuti fino ad oggi.
Era stato addirittura il Ministero per lo sviluppo economico a proporre una ripresa delle attività del settore dei pubblici esercizi in particolare bar e ristoranti, ma gli esperti sono piuttosto scettici.
Pur essendo stata registrata una lieve diminuzione negli ultimi settimane è ancora troppo presto per lanciarsi in previsioni ottimistiche. Anzi, non si sta quando e come potranno effettivamente riaprire in modo sicuro tutte le attività. Infatti, prima bisogna fare alcune valutazioni relative altre situazioni contingenti che hanno un impatto molto forte: la ripresa della scuola in presenza è la situazione europea.
Il Cts però ha lasciato l’ultima parola sulle riaperture al governo, che dovrà valutare se riformulare i cosiddetti pacchetti di norme restrittive.
Sono diverse le fazioni politiche che esultano a questo risultato, in particolare Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, e alcuni esponenti di Fratelli d’Italia che da tempo sostengono la riapertura delle attività di bar e ristoranti per sostenere gli imprenditori del settore.
Il viceministro della salute Sileri si è detto favorevole alla riapertura in zona gialla dei ristoranti nelle ore serali e che probabilmente si andrà in questa direzione. Nonostante le perplessità del Comitato tecnico-scientifico.
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