Continua l’allerta incendi a Palermo, ma la situazione sembra parzialmente essere risolta, almeno nell’area dell’aeroporto Falcone Borsellino, chiuso da ieri.
I roghi hanno interessato diverse aree in Sicilia, non solo quella di Palermo, e oggi è stata di certo la giornata più impegnativa degli ultimi 10 anni, questo quanto affermato dal ministro Nello Musumeci ma anche dalla Meloni, con riferimento alla netta contrapposizione fra i nubifragi al nord che stanno causando diversi danni e gli incendi nel meridione, di entità tale che oggi un’anziana è morta nella sua abitazione perché i soccorritori non sono riusciti a raggiungerla a causa appunto delle fiamme. Una situazione drammatica in cui il blocco di uno degli aeroporti più importanti, deciso ieri sera, sembra una notizia di poco contro a fronte di tutto quello che sta accadendo.
È massima allerta a Palermo, dove una serie di incendi di stanno sviluppando nelle colline intorno alla città lambendo anche i centri abitati, le autostrade l’aeroporto, motivo per cui 1.500 persone sono state evacuate.
L’isola è nella morsa del caldo, con picchi che in questi giorni sono arrivati a 43 gradi. Queste temperature record, in netta contrapposizione con il nord che invece è devastato dai nubifragi e dalle grandinate, hanno mobilitato soccorritori e vigili del fuoco per rispondere alle chiamate di soccorso e mettere in sicurezza le aree colpite non solo intorno al capoluogo ma anche in altre città come Trapani.
Nell’area palermitana, le zone più interessate dai roghi sono la montagna di Capo Gallo e la collina di Bellolampo ma come dicevamo in apertura, ieri la massima allerta era per l’aeroporto Falcone Borsellino. Chiuso al traffico aereo, gradualmente sta riprendendo l’attività a partire dalle 11 di questa mattina.
Fra ritardi, cancellazioni e disagi per i passeggeri, oggi la Gesap, che gestisce i servizi dell’aeroporto, ha comunicato che lo scalo ha riaperto perché i vigili del fuoco sono riusciti a mettere in sicurezza il perimetro. Tuttavia la situazione è ancora molto delicata e ancora non sono stati autorizzati voli in partenza. Quelli in arrivo invece sono soggetti alle condizioni meteo perché c’è un fortissimo vento di scirocco che può creare difficoltà ad alta quota.
Erano 233 i voli previsti per oggi sull’aeroporto, alcuni sono stati cancellati, altri dirottati su Trapani Birgi. Anche lo scalo di Catania sta contribuendo quanto più possibile ma è attivo con soli 4 voli l’ora, dopo l’incendio che lo ha colpito nei giorni scorsi.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini però ha dichiarato che lo scalo palermitano tornerà operativo dalle ore 12 e in realtà da un ultimo aggiornamento sappiamo che lo è a partire dalle 11.30, prima con i voli in partenza e dopo le successive verifiche, anche con quelli in arrivo. Il primo ad atterrare è stato un aereo della compagnia Transavia proveniente da Parigi Orly.
Non era l’unica struttura ad essere stata chiusa, infatti le fiamme hanno lambito anche l’autostrada A20 Palermo-Messina e alcuni tratti sono fermi per gli interventi dell’Anas e della polizia stradale.
La situazione resta critica e sul posto sono a lavoro uomini della Protezione Civile ma anche pompieri provenienti da altre regioni. Solo nella giornata di ieri sono stati rilevati 43 focolai in tutta la Sicilia e temperature torride che sono arrivate fino a 47 gradi.
Il caldo si somma al forte vento, che rende impossibile l’uso dei canadair e questo porta a una maggiore difficoltà dei soccorsi. In merito a questo ricordiamo la triste notizia di una donna di 88 anni morta nel suo appartamento perché i sanitari del 118 non sono riusciti a raggiungerla in tempo.
Si chiamava Rita Gaetana Pillitteri e nella giornata di ieri aveva una fortissima febbre però la sua zona, San Martino delle Scale, è una di quelle più interessate dalle fiamme. Un residente ha raccontato di non aver mai visto nulla di simile in zona: “Non potevamo muoverci, eravamo accerchiati dalle fiamme e abbiamo trascorso la notte in piazza. Sono state ore terribili”.
Oltre coloro che hanno scelto in autonomia di non dormire in casa per la paura del fuoco, tanti sono stati quelli evacuati, circa 1.500 persone in tutto il palermitano, specialmente nelle aree periferiche e collinari.
La notte trascorsa è stata molto pesante ma la Protezione Civile ha fatto sapere che al momento la gestione dei roghi è leggermente migliore. Rimangono comunque danni ingenti e disagi come black out e zone rimaste senza acqua.
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