Walter Ricciardi non accantona la possibilità di un nuovo lock down nel periodo delle festività, soprattutto nelle città più grandi dove “è impensabile qualsiasi attività che prevede l’avvicinarsi di persone negli spazi chiusi“.
“A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lock down è necessario, in altre aree del Paese no“, così il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, è tornato a chiedere delle misure più rigide per fermare l’ondata dei contagi da Covid-19.
A Milano e Napoli “la trasmissione è esponenziale e queste restrizioni non bastano”
Dei lock down mirati nelle zone dove il virus circola di più sarebbero necessari secondo Ricciardi, perché “ci sono delle aree del Paese dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate, che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non bastano a fermare il contagio“.
Ricciardi in aperto disaccordo con Matteo Renzi
Sullo stesso tema, ma di segno opposto, si era espresso ieri il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Sulle chiusure imposte a cinema e teatri, così come decisa dall’ultimo Dpcm, Ricciardi dichiara: “Se sei a Milano è un luogo dove te lo puoi prendere anche al cinema. In altre città la situazione non è la stessa. A Milano e Napoli è impensabile qualsiasi attività che prevede l’avvicinarsi di persone negli spazi chiusi“. In presenza “di migliaia di soggetti asintomatici che tornano a casa, dove non si indossa la mascherina, ci si bacia e ci si abbraccia“, quindi, non è possibile evitare di limitare la mobilità dei cittadini, spiega.
Conte: “Riusciremo ad affrontare le festività con maggiore serenità”
Parole forti e in netto contrasto con quanto dichiara di voler fare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, proprio presentando le misure proposte nel Dpcm, aveva detto: “L’Italia è un grande Paese, l’abbiamo dimostrato la scorsa primavera, ce l’abbiamo fatta nella prima fase e ce la faremo anche adesso“, sottolineando così l’ordinanza è stata pensata proprio per evitare una chiusura come quella di aprile in vista del Natale. “Riusciremo ad affrontare dicembre e le festività natalizie con maggiore serenità“, aveva concluso Conte.