Due ragazzi hanno chiamato un’ambulanza, fingendo un malore. In realtà volevano semplicemente un passaggio da Coriano per raggiungere la città di Riccione. I due hanno pubblicato un video su TikTok.
L’Ausl Romagna ha denunciato i due ragazzi per il goliardico gesto. Ora, i giovani dovranno rispondere penalmente per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.
Due ragazzi hanno chiamato l’ambulanza, fingendo di avere un malore. In realtà i giovani volevano unicamente un passaggio, in modo da arrivare dalla città di Coriano a Riccione.
I due hanno pubblicato un video su TikTok, affermando spontaneamente che l’intento era unicamente quello di “scroccare un passaggio da Coriano”. Il video è diventato virale in poco tempo, ottenendo circa 50mila visualizzazioni, 8mila like e numerose condivisioni nel giro di 22 ore.
L’Ausl Romagna ha deciso di denunciare penalmente i due ragazzi, i quali sono stati da poco identificati e ascoltati dai carabinieri.
I ragazzi dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.
L’Ausl, intanto, ha spiegato che gli operatori del 118 si sono attenuti perfettamente a tutte le procedure del caso, sia al momento dell’invio dei soccorsi che nel momento in cui i due ragazzi sono stati prelevati e portati al pronto soccorso di Rimini.
I medici hanno affermato che i due giovani, dopo essersi sottoposti ai controlli, hanno lasciato di loro spontanea volontà l’ospedale.
Il reato di interruzione di pubblico servizio è regolato all’interno dell’articolo 340 del Codice penale. Questo si verifica quando chiunque, fuori dai casi previsti dalla legge, causa l’interruzione del funzionamento di un ufficio, oppure di un servizio di pubblica necessità.
Normalmente, questo viene punito con la reclusione da sei mesi ad un anno e con una multa non inferiore ai 516 euro.
Il reato di procurato allarme, invece, è contenuto all’interno dell’articolo 658 del Codice penale e si verifica nel momento in cui un soggetto annuncia disastri, infortuni o pericoli inesistenti nei confronti di un pubblico servizio.
Questo tipo di reato è punibile con una sanzione che oscilla tra i 10 e i 515 euro e con detenzione fino a sei mesi.
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