Arriva da Riccione l’ennesima storia di violenza su un anziano e a farne le spese stavolta è un ex professore universitario.
L’uomo è stato segregato in casa da una donna di origini svizzere che lo maltrattava e gli estorceva soldi. Ora nei suoi confronti è scattata una pesante condanna.
La Procura di Rimini ha emesso una condanna nei confronti di un’imprenditrice svizzera di 50 anni che ha maltrattato pesantemente un anziano.
Si tratta di Urbano Stenta, ex professore universitario e dipendente del Ministero degli Esteri, che sarebbe stato da questa raggirato e rinchiuso in casa. Non solo, la donna lo maltrattava di continuo e sperperava la sua pensione. Sebbene i fatti risalgano a un paio di anni fa, la giustizia è arrivata anche per lei.
Una vicenda terribile che vede ancora una volta persone fragili come vittime. Secondo gli inquirenti inoltre, Urbano Stenta non era l’unica vittima della donna, infatti in passato questa avrebbe anche maltrattato un ex imprenditore marchigiano riservandogli lo stesso trattamento.
In quell’occasione addirittura costrinse anche la madre di questo imprenditore disabile a vivere in una condizione igienica assurda fra continue vessazioni e minacce.
Un modus operandi ben collaudato quindi, con cui la donna reperiva denaro facile ai danni di poveri disabili e anziani.
La donna è stata accusata di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, estorsione e maltrattamenti.
Dopo diverse indagini sono emersi dettagli sconcertanti che hanno portato il Tribunale di Rimini a procedere contro la 50enne che si sarebbe approfittata dell’anziano.
Le accuse nei sui confronti sono pesantissime e la condanna è stata quantificata in 6 anni di carcere e 5 di interdizione dagli uffici pubblici. Per anni Urbano Stenta, pensionato residente a Riccione, è stato raggirato da questa donna che si occupava di lui a tempo pieno poiché l’81enne è non vedente dalla nascita.
Urbano è anche un’autorità nel campo delle politiche per la disabilità, infatti negli anni passati aveva rappresentato l’Italia presso l’OMS. Difeso dagli avvocati Carlo e Vincenzo Rienzi, Stenta, costituitosi parte civile nel processo, dovrà essere risarcito anche delle spese processuali e di una provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro.
Fondamentale nelle indagini degli inquirenti è stata la testimonianza della vittima che ha raccontato come la donna lo abbia convinto a seguirla nell’appartamento.
Qui però lo ha letteralmente segregato in casa vietandogli di uscire, privandolo della libertà e anche dei soldi perché faceva leva sulla sua condizione di cecità.
Stando all’accusa, la donna avrebbe spillato all’uomo un totale di circa 100mila euro in diversi anni.
I legali del pensionato hanno rincarato la dose per assicurare alla giustizia la donna, riferendo che Stenta fu segregato e privato di soldi ma anche del telefono. La sua pensione veniva utilizzata completamente dalla donna per acquistare automobili e fondare società fittizie.
Dietro il raggiro ci sarebbe una strategia criminale, infatti come abbiamo detto non era la prima volta che la donna avvicinava persone in difficoltà per conquistare la sua fiducia e poi derubarle di tutto ciò che avevano, compresa la libertà.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…