Si chiamavano Giulia e Alessia Pisanu le due sorelle di Madonna di Castenate morte dopo essere state investite da un treno dell’Alta Velocità, a Riccione, la scorsa domenica mattina.
Le ipotesi al vaglio degli inquirenti per la tragica morte delle due ragazze, appena adolescenti, sono al momento due.
Si chiamavano Giulia e Alessia Pisanu le due sorelle morte la scorsa domenica mattina alla stazione di Bologna, dopo essere state investite da un treno dell’Alta Velocità.
Le due ragazze, originarie di Madonna di Castenate, erano rientrate da una serata trascorsa con alcuni amici in un locale della zona.
Una delle due, la più grande, 17 anni, si è fermata in un bar della stazione, per chiedere un bicchiere d’acqua. Giulia ha raccontato al gestore di essere stata derubata del cellulare e dei soldi che aveva con sé.
Pochi istanti dopo è arrivata la sorella più piccola, Alessia, 15 anni: indossava un vestito verde e nelle mani teneva un paio di stivali.
Poi, in un attimo, la tragedia. Le due ragazze si sono dirette verso i binari. A nulla sono valse le urla del proprietario del bar e di alcuni pendolari.
Quando Giulia e Alessia si sono rese conto di quanto stesse succedendo, era ormai troppo tardi. Un treno dell’Alta Velocità le ha prese in pieno, e i brandelli di quello che restava dei loro corpi sono stati trascinati per oltre 700 metri.
Il macchinista ha provato a fermare il mezzo, ma non è riuscito a evitare l’impatto.
Le due giovani sono state identificate grazie a un cellulare ritrovato sui binari.
Al momento, le ipotesi sulla drammatica morte di Alessia e Giulia Pisanu sono due. La prima è che una delle due ragazze potrebbe aver tentato il suicidio, stando a quanto riferito da alcuni testimoni, che hanno raccontato di aver visto una ragazza – presumibilmente Alessia – sedersi sui binari e l’altra tentare di raggiungerla, per portarla via da lì, senza riuscirci.
La seconda è che una delle due sorelle non fosse in sé, dopo aver bevuto, e che non si sia resa conto di stare sopra le traversine.
Il macchinista del treno, partito da Pescara e diretto a Riccione, ha riferito di aver visto una delle due sorelle sbucare all’improvviso, forse per allontanare l’altra dai binari.
Il padre delle due vittime, Pier Paolo Pisanu, titolare di un’azienda di trasporti, è giunto all’Istituto di Medicina Legale per il riconoscimento ufficiale.
Le telecamere hanno ripreso l’ingresso delle due adolescenti nella stazione di Bologna, ma non il momento del drammatico impatto.
Impossibile, almeno per chiarire, quale delle due giovani si sia diretta prima sui binari e quale abbia perso la vita, tentando di salvarla.
“A volte credo che mia sorella sia la mia unica ragione di vita”
scriveva Giulia su Instagram. Sempre insieme, anche nel momento peggiore.
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