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Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno, con sede a Cesenatico, ha illustrato le attività del 2017 sottolineando che sono state raccolte e avviate a riciclo quasi 1.800.000 tonnellate di legno, con un incremento dei volumi del 10% rispetto all’anno precedente. La gran parte del materiale è costituito dagli imballaggi in legno come pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi, che vengono riciclati per oltre il 60% dell’immesso al consumo (gli imballaggi nuovi messi sul mercato, anche questi in crescita del 3,19% rispetto al 2016).
Il Consorzio annovera 2.367 affiliati e può contare su un network di oltre 400 piattaforme di raccolta private, capillarmente diffuse sul territorio, al servizio del tessuto industriale e commerciale.
“Siamo al centro dell’economia circolare del legno con quasi 1.800.000 tonnellate recuperate e riciclate – dichiara il presidente Nicola Semeraro – ma vorrei sottolineare l’importanza della prevenzione e del riutilizzo che sono le fasi che precedono il riciclo. Rigeneriamo ogni anno quasi 50 milioni di pallet, il che vuol dire che ci sono centinaia di imprese che portano i pallet a nuova vita per il riutilizzo. Questo significa massima attenzione all’ambiente e alla sostenibilità”.
E sono 592mila le tonnellate di rifiuti legnosi provenienti dalla raccolta differenziata, realizzata attraverso le convenzioni attive con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in oltre 4.400 Comuni italiani per un numero di abitanti che supera i 41 milioni. Un comparto che genera un volume d’affari di 2,8 miliardi di euro e occupa circa 30mila addetti.
Oltre il 90% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari e pannelli mdf, che vengono per l’85% assorbiti nell’industria del mobile. Inoltre, la nuova materia che deriva dal riciclo viene utilizzata per la creazione di blocchi in legno cemento per l’edilizia, di blocchetti per pallet, di pasta chemimeccanica per l’industria cartaria, di compost. Solo una parte residuale viene destinata alla produzione di energia.
“Per quanto riguarda il futuro – aggiunge Semeraro – la sfida per noi è quella di diventare per primi il motore del cambiamento, sfruttando la tecnologia per trasformare un potenziale rifiuto in un elemento capace di generare valore. Il consorzio vuole essere il regista capace di proiettare il settore nel futuro, offrendo cosi un servizio in termini di valore alle imprese associate e di trasparenza per il consumatore. Agiremo anche sul piano della formazione e della sensibilizzazione e per questo insieme al Politecnico di Milano abbiamo avviato un Osservatorio congiunto sulle applicazioni innovative per il riciclo del legno, destinato a rappresentare una vera e propria ‘antenna’ dei fenomeni in atto e con l’ambizione di diventare una fonte di innovazione per tutto il settore”.
In collaborazione con AdnKronos
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