L’industria nazionale del riciclo della plastica continua a crescere in Italia. Sono oltre 2.600 le aziende tra produttori, trasformatori, importatori e riciclatori/recuperatori, che aderiscono al consorzio nazionale per la raccolta della plastica. E i dati del riciclo nel 2017 ci dicono che ben il 43,4% degli imballaggi raccolti sono stati posti nella catena del recupero. Nell’ultimo decennio i rifiuti in plastica avviati al riciclo sono aumentati dell’80%.
Questo fa sì che l’Italia si posizioni tra le prime grandi economie in Europa per tasso di riciclo, dopo Germania e Spagna. Tra il 2005 e il 2017, inoltre, gli imballaggi avviati al recupero sono cresciuti in modo esponenziale con un +64%. Ciò ha portato benefici economici per oltre 2 miliardi di euro per la materia prima non consumata, per la produzione di energia e per il risparmio di emissioni di CO2.
“La nuova economia circolare è fattore propulsivo e determinante di competitività sui mercati nazionali ed esteri. Stimolare la ricerca per innovare e arricchire le proposte nel campo del riciclo rivolte al mondo industriale è l’obiettivo di Corepla”, ha riassunto il presidente Antonello Ciotti.
“L’Italia, bisogna sempre ricordarlo, rappresenta uno dei Paesi industriali più avanzati al mondo pur non essendo ricca di materie prime. Ma il nostro saper fare, anzi il nostro saper trasformare, ci ha consentito di entrare nel corso del tempo tra le principali potenze economiche mondiali”. Questo è quanto ha dichiarato il viceministro dello Sviluppo Economico, Dario Galli. Secondo cui è “fondamentale sostenere lo sviluppo e la crescita di questo settore. Poiché non rappresenta soltanto un motore di crescita economica ed occupazionale ma un vero e proprio ‘new deal’ di crescita culturale del Paese verso un domani certamente più sostenibile”.
A 20 anni dalla nascita di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, è stato quindi tracciato il bilancio delle attività nel Green Economy Report. Il documento è realizzato in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Il cui presidente Edo Ronchi ricorda: “anche grazie all’azione dei Consorzi, in Italia si è passati da un sistema di gestione dei rifiuti basato principalmente sulla discarica, a uno fortemente orientato al recupero e riciclo. Questa trasformazione ha interessato anche il comparto degli imballaggi in plastica. Nel 2017 in Italia è stato avviato a recupero di materia ed energia l’82% dell’immesso al consumo. In particolare è stato riciclato oltre il 43% degli imballaggi, un dato in crescita e superiore alla media europea. Il prossimo passo decisivo sarà quello di un buon recepimento del pacchetto di Direttive europee sulla circular economy”.
Secondo il Report il modello italiano di gestione degli imballaggi plastici risponde già oggi a molti dei criteri introdotti dalla nuova Direttiva quadro europea sui rifiuti. Quindi, sottolinea il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo: ”i dati ci dicono che nel riciclo degli imballaggi l’Italia è un’eccellenza europea. E questo anche grazie all’azione dei Consorzi, ma nel riciclo della plastica abbiamo il dovere di fare di più. Il Governo, in linea con la nuova direttiva europea sui rifiuti, ha intenzione di introdurre misure per realizzare il modello di economia circolare. Promuovendo un uso razionale dei prodotti in plastica e incentivando il riciclo e la raccolta differenziata di qualità”.
In collaborazione con AdnKronos
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