A volte le calamità naturali portano qualcosa di buono, come è successo in Messico, a Quechula nella regione del Chapas. Quest’ anno la forte siccità ha abbassato talmente tanto il livello dell’acqua del fiume Grijalva, che alimenta la diga di Nezahualcoyotl, che ha reso visibile un tempio. Non in realtà la prima volta che si verifica un fenomeno del genere nella zona, infatti nel 2002 accadde la stessa cosa e la chiesa riemersa era persino visitabile camminandoci all’interno.
L’edificio fu abbandonato nel 1773-1776 a causa di una grande epidemia di peste, secondo quanto riportato dall’architetto Carlos Navarrete alla Associated Press che ha lavorato assieme alle autorità messicane per scrivere una relazione sui resti rinvenuti, coperti d’acqua nel 1966 quando la diga fu costruita.
La storia sommersa
La chiesa fu fondata nel lontano 1564 sulla via maestra del Chiapas, realizzata dai conquistadores, e dipendeva dall’adiacente convento di Tecpatan. Secondo l’architetto potrebbe essere stata progettata e costruita dal medesimo operatore ed epoca.
La struttura si è conservata molto bene, tanto che è ancora possibile distinguerne coro ligneo e travi, oltre che visionare un ossario dei caduti usato durante la peste.
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