Il sindaco Gualtieri ha annunciato che, ad ottobre, partirà il piano Roma per porre soluzione alla questione dei rifiuti nella Capitale.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato che, ad ottobre 2022, partirà il Piano Roma per risolvere la questione dei rifiuti che attanaglia la Capitale. Pertanto, sarà dato il via libera per avviare le procedure di gara e individuare i soggetti che si candideranno per realizzare gli impianti necessari.
Piano Roma, via libera dal sindaco Gualtieri
Al via il Piano Roma per i rifiuti della Capitale. Il sindaco della città, Roberto Gualtieri, ha annunciato l’avvio del piano rifiuti. Il 12 agosto, il primo cittadino avviare la valutazione ambientale strategica, per procedere all’attuazione del procedimento, mediante una specifica ordinanza.
Dal 30 settembre al 15 ottobre, inoltre, saranno messe al vaglio tutte le osservazioni raccolte: nella giornata del 15 ottobre, dunque, si procederà all’approvazione del piano definitivo.
Rispetto alla media nazionale, Roma registra un dato decisamente inferiore, per quel che concerne la raccolta differenziata, come fa notare il sindaco che parla di dati specifici: 45,2%. Ciò vuol dire che la Capitale mostra inefficienza per quel che concerne la divisione dei materiali, come ferro, organico e vetro, secondo le parole del primo cittadino.
Un piano ispirato da Lombardia ed Emilia Romagna
Gualtieri fa notare come i rifiuti di Roma vengano smaltiti da enti privati e non pubblici e che la percentuale che finisce in discarica è alta, a differenza di quella destinata alla valorizzazione energetica.
Al fine di elaborare un piano che funzionasse al meglio per la Capitale, il primo cittadino rivela che hanno tenuto in considerazione quelli di altre due regioni italiane, ossia Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno dimostrato di essere particolarmente “avanzati“.
Attraverso l’attuazione di questo nuovo piano, la riduzione dei rifiuti della Capitale, secondo le stime esplicitate dal sindaco, dovrebbe passare all’8.3% entro il 2030.
Di conseguenza, calerà anche la produzione di spazzatura della città, che dovrebbe passare “da 1.690.000 tonnellate annue del 2019 a 1.550.000 nel 2030 e a 1.520.000 tonnellate nel 2035”. Entro il 2035, inoltre, la raccolta differenziata dovrebbe raggiungere il 70%.
Per quel che concerne gli impianti, il piano Roma prevede che la gestione dei rifiuti faccia leva su cinque strutture, ovvero due impianti di biodigestione anaerobica, per trattare l’organico, fino a 100 tonnellate ciascuno su base annua e due impianti di selezioni delle frazioni secche, plastica e carta, ognuno dei quali può gestire 100 mila tonnellate di rifiuti. Infine, un termovalorizzatore mediante il quale si gestirà l’indifferenziata.