Una nuova mega-discarica per i rifiuti di Roma, in preparazione a Velletri nel silenzio generale, e a quanto pare anche all’insaputa delle autorità locali. Secondo quanto rivelato da un’inchiesta del Corriere della Sera edizione on line, nella cittadina laziale situata a 40 chilometri dalla Capitale è comparso improvvisamente in pieno agosto il progetto di realizzare una buca gigantesca in un’area di quasi venti ettari, pronta ad accogliere due milioni di metri cubi di rifiuti, nel cuore di una zona agricola considerata di alto pregio, con coltivazioni dop di kiwi e vino rinomato. Dopo la chiusura di Malagrotta, la più grande discarica d’Europa che ha accolto per anni i rifiuti romani, l’emergenza che ha colpito la città si è fatta via via sempre più pressante: a pensar male si direbbe che qualcuno ha trovato la soluzione a tutti i problemi del sindaco Marino.
Gli stessi cittadini romani sono stati i primi a denunciare il grave stato in cui si trova la città da alcuni mesi a questa parte, con strade sporche e cassonetti ricolmi, e la necessità di spedire fuori Regione l’immondizia per smaltirla. Sin da quando tre anni fa era stata preannunciata la chiusura di Malagrotta, enti locali e commissari straordinari scelti dal governo hanno cercato una soluzione, una nuova discarica dove sotterrare i rifiuti di Roma, invano: dopo l’arresto di Manlio Cerroni, considerato il monopolista del settore smaltimento nella Capitale, avvenuto lo scorso gennaio, il progetto sembrava essere definitivamente tramontato, mentre l’immondizia viaggiava in direzione Nord con costi altissimi. Ora, durante l’estate, quando tutti o quasi sono distratti dalle vacanze, ecco spuntare questo gigantesco buco a Velletri: sulle carte non viene indicato l’utilizzatore di questo enorme spazio, ma il sospetto dettato dalle notevoli dimensioni fanno pensare che sia proprio la discarica per Roma tanto cercata e mai trovata finora.
A generare preoccupazione, oltre l’idea della discarica in sé in mezzo a delle campagne agricole, è l’opacità del progetto: la società dietro la costituzione di questa buca, la Ecoparco srl, si è costituita soltanto il 17 luglio scorso con un capitale sociale versato di appena 2500 euro: i soci sono il perito minerario e progettista Marcello Bardini, e l’imprenditore romano Valter Ciaraffoni, membro del consiglio di amministrazione di una società che controlla un’altra discarica laziale. I terreni appartengono invece ad un’altra società, la APL Immobiliare, di prorpietà della famiglia Cecchini. Ma i rapporti tra la Ecoparco srl e chi detiene i terreni restano avvolti nel mistero: le carte non dicono neanche questo.
Da parte delle autorità locali, la parola d’ordine sul progetto è ‘Non sapevamo nulla‘: la Regione Lazio afferma che si tratta ‘di un progetto presentato da privati‘ e che i piani regionali non prevedono una discarica a Velletri, mentre la documentazione è ora allo studio dell’ufficio competente per la valutazione d’impatto ambientale. Presi in contropiede naturalmente anche i comitati cittadini, che annunciano già battaglia, pronti ad impedire che una nuova gigantesca discarica possa far capolino nel territorio laziale, mentre la questione rifiuti a Roma resta drammaticamente al palo, senza che il sindaco Marino prospetti una soluzione nel breve termine che non preveda ‘viaggi della monnezza’ fuori Regione. Un film purtroppo già visto in altre realtà del nostro Paese.
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