La Terra è sempre più invasa dai rifiuti elettronici: secondo uno studio Onu di recente pubblicazione, nel solo 2014 sono state gettate in discarica 41,8 tonnellate di elettrodomestici ed altri componenti tecnologiche, rifiuti abbandonati per lo più dall’opulento Occidente, e che nella maggior parte finiscono nelle zone più povere del mondo, come Agbogbloshie, quartiere periferico di Accra, capitale del Ghana, la più grande discarica del genere in Africa e tra le maggiori di tutto il mondo. Secondo la ricerca dell’Onu, le tonnellate sono destinate ad aumentare nei prossimi tre anni, ipoteticamente fino al 21 per cento in più, arrivando dunque a 50 milioni di tonnellate. Una massa abnorme ed inquinante.
Non è tutto qui: lo studio sottolinea anche come appena un sesto di questa enorme massa di rifiuti riesce ad essere correttamente riciclata, un gigantesco spreco che oltre ad inquinare il pianeta genera una perdita stimata in 52 miliardi di dollari. Per dare una dimensione esatta dei numeri snocciolati fino ad ora, dobbiamo immaginare come questi Raee, la sigla che indica i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che finiscono in discarica siano l’equivalente di 1 milione e 150mila Tir in fila, che formerebbero una coda lunga 23mila chilometri. Quali sono i Paesi più inquinanti a proposito di e-waste? Ragionando in termini di volume, Usa e Cina producono il 32 per cento della cifra globale, seguiti da Giappone, Germania e India, ma i dati si fanno più sorprendenti quando si analizzano i valori dei rifiuti pro-capite registrati.
Si scopre così che in testa a questa triste classifica vi sono i Paesi che affermano di avere a cuore l’ambiente, con al primo posto la Norvegia con 28,4 chilogrammi di RAEE per abitante, seguita da Svizzera con 26,3 e Islanda con 26,1, mentre l’Italia si trova più indietro con 17,6 chilogrammi per abitante. A dimostrazione di come i rifiuti elettronici siano indice di benessere e ricchezza, agli ultimi posti con la minore quantità di spazzatura pro-capite prodotta vi sono Paesi africani, con una media continentale di appena 1,7 chilogrammi per abitante. Nonostante ciò, l’Africa ospita una gran parte di questi Raee in discarica, oggetti che oltretutto contengono metalli preziosi, come ferro, rame e oro, che se adeguatamente riciclate potrebbero produrre ricchezza. Purtroppo accanto a queste vi sono sostanze altamente inquinanti e tossiche per la salute come piombo, mercurio, cadmio e cromo, che rendono i luoghi che ospitano queste discariche assolutamente invivibili. Una vergogna contro il quale poco o nulla è stato fatto finora.
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