Riforma Costituzionale: Il ruolo del Senato nell’approvazione della Legge di Bilancio

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Qual è il ruolo del Senato nell’approvazione delle Legge di Bilancio? Il testo dell’articolo 70, secondo la versione riformata della Costituzione, prevede che sulla Legge di Bilancio il Senato abbia 15 giorni per proporre modifiche, una volta che abbia ricevuto il testo da parte della Camera dei Deputati. Si tratta di una scelta criticabile sotto diversi profili. Vediamo insieme il perché.

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La Legge di Bilancio è – forse – la legge più politica delle leggi che il Parlamento è chiamato ad approvare. Infatti, per il tramite di essa, le priorità perseguite dal Governo, con il suo chiaro indirizzo politico, trovano la propria dimensione quantitativo-finanziaria.

Orbene per un verso non esiste più un rapporto di fiducia tra il Governo e il Senato, ma dall’altro lato le modalità di elezione dei senatori possono ben produrre la circostanza per cui le opposizioni siano maggioranza all’interno del Senato.

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Qualora ciò si verifichi è ben possibile che, nell’esercizio delle sue competenze costituzionali, il Senato possa proporre alla Camera dei Deputati delle modifiche alla Legge di Bilancio politicamente maliziose, a cui la Camera quindi faccia molta fatica (da un punto di vista politico) a dire di ”no”. Questo cosa produrrebbe?

Il risultato può essere da un lato una potenziale crisi della maggioranza di governo, ma soprattutto questo rischierebbe di incidere negativamente sulla coerenza dell’operato di governo e quindi della funzionalità del sistema complessivo.

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