La Lega e Italia Viva non ritirano gli emendamenti. Così fallisce il vertice con Marta Cartabia in relazione alla riforma del Csm.
Sia la Lega che Italia Viva non hanno ritirato le proposte come chiesto dalla Guardiasigilli, Marta Cartabia. Pertanto, il percorso del provvedimento della riforma del Consiglio Superiore della Magistratura diventa più complesso. Per questo motivo, si dovranno discutere per poi votare gli emendamenti restanti. Si rischia, però, che il provvedimento possa fare marcia indietro a Montecitorio.
I leghisti e i renziani hanno deciso di non ritirare gli emendamenti, come richiesto dalla Guardiasigilli, Marta Cartabia. Pertanto, l’iter diventa più complesso e il rischio è quello che ritorni indietro a Montecitorio.
Il testo – già approvato largamente alla Camera – arriverà in Senato mercoledì alle 15.30, visto che la tornata elettorale del referendum non ha dato i frutti sperati. L’affluenza alle urne è stata molto bassa, tanto da rendere impossibile il raggiungimento del quorum per rendere valido il referendum. Il voto finale sul testo, dunque, sarà esplicitato il 16 giugno.
L’ostacolo è rappresentato dagli emendamenti di Lega e Italia Viva depositati in Commissione Giustizia e che ammontano a ben 257, di cui 61 dal Carroccio e 86 dal partito fondato da Renzi.
Al fine di sbloccare questa situazione inceppata, la Cartabia ha indetto un vertice con Federico d’Incà, ministro per i rapporti con il parlamento e i capigruppo di maggioranza.
Nemmeno questa riunione ha avuto il risultato sperato, anzi: entrambi i partiti sono rimasti fermi sulle loro posizioni. Uguale situazione anche da parte del Movimento 5 Stelle e Leu.
Forza Italia – dal canto suo – afferma di voler rispettare gli accordi, anche se i numeri sono a favore di tale partito, visto che può contare sul supporto di Italia Viva con 12 voti su 23. Il Governo teme che – in questa situazione delicata – Salvini possa intraprendere una strada forte per ottenere più consensi e recuperare quelli persi.
Salvini, d’altra parte, ha affermato che “nell’ottica dei sì che hanno vinto con tutti i cinque i quesiti, la Lega porterà in Commissione delle proposte che siano conseguenti”.
C’è il rischio, dunque, che possa cadere il governo, anche in base alle posizioni di Giulia Bongiorno, responsabile giustizia, la quale afferma che voteranno tutti gli emendamenti: “Non so se esiste questo rischio, per noi l’obiettivo era e resta una riforma della giustizia incisiva”.
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