Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha deciso di pubblicare sul Financial Times un bando internazionale, che è rivolto alla selezione dei nuovi direttori di 20 musei. Si tratta di quelli che sono stati resi autonomi in seguito al decreto del 23 dicembre 2013. A questo proposito è intervenuto lo stesso ministro Dario Franceschini, che ha spiegato come il tutto è da correlare ad una novità importante. Franceschini ha detto che fino a tempi recenti questi musei sono stati parte delle sovrintendenze, che dovevano seguire sia la tutela che la gestione.
Il ministro è molto soddisfatto delle cifre, perché, secondo le ultime stime, c’è stata una crescita nei visitatori dei musei pari al 6,2% rispetto al 2013. Un incremento si è registrato anche negli introiti, con un 7% in più.
Il bando per i nuovi direttori
La scelta di pubblicare il bando per i nuovi direttori nell’ambito della stampa estera non è stata affatto casuale. L’intenzione delle autorità è quella di togliere da un ambito provinciale la guida dei 20 grandi musei italiani, che sono stati resi autonomi. Il prossimo passo avanti, come ha annunciato lo stesso Franceschini, sarà quello di realizzare un museo autonomo, che possa contare su un corpo di dipendenti proprio.
Per candidarsi come nuovi direttori dei 20 musei, secondo ciò che recita il bando, i candidati dovranno presentare una domanda e il curriculum entro il 15 febbraio e poi dovranno essere sottoposti all’esame di una commissione. Coloro che saranno scelti come nuovi direttori guadagneranno 145.000 euro lordi all’anno. Inoltre in alcuni casi sarà attribuito un premio compreso tra i 15.000 e i 40.000 euro lordi. Questa opportunità in più sarà riservata ai primi 7 musei della lista. I direttori degli altri musei, invece, guadagneranno 78.000 euro lordi, perché il loro trattamento economico, a differenza dei primi, che sono considerati dirigenti di prima fascia, è pari a quello di dirigenti di seconda fascia. Il contratto avrà una validità di 4 anni.
Fra le aree, per le quali si cercano nuovi direttori, mancano sia il Colosseo che il sito di Pompei. Il ministro Franceschini ha chiarito che entrambe riguardano soprintendenze speciali già autonome. Tutte le novità rientrano in uno spirito di riforma del sistema museale italiano. Il ministro è convinto che le possibilità ci siano nel senso di una contestualizzazione in un sistema di soprintendenze sempre più collegate alle università e al Cnr, per valorizzare la tutela e lo studio scientifico.
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